Corbo: "Troppi musi lunghi e contratti in scadenza, da Icardi a Llorente cambia qualcosa se vuoi vincere. Si è diffusa una voce su Davide Ancelotti"

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Antonio Corbo di Repubblica spiega nel dettagli tutti i motivi della crisi del Napoli e dell'ammutinamento avvenuto nei giorni scorsi dopo la Champions League

Vi proponiamo di seguito l'editoriale di Antonio Corbo per Repubblica:

C’è un solo modo per non capire che succede al Napoli. Fermarsi alla rivolta di martedì 5 novembre. Dopo il pari con il Salisburgo, un punto che avvicinò la squadra agli ottavi di Champions. Tre gli errori che hanno provocato accuse, fischi e nelle ultime ore misteriose aggressione. Prima il brasiliano Allan in casa, poi nella sua auto l’altro mediano, il polacco Zielinski che già pensa di lasciare il Napoli appena scade il contratto. Ha chiesto al suo agente di non chiederne più il rinnovo, forse deluso da una trattativa che si protrae da quasi un anno.

Sembra che sia successo tutto in una notte. Quel terribile di Champions. Il rifiuto del secondo ritiro, Ancelotti che si esclude dalla rivolta tornando nel bus vuoto a Castel Volturno, la violenta reazione di Allan e quella un po’ acida di Insigne al vicepresidente Eduardo De Laurentiis. C’è altro. Se il Napoli secondo con Ancelotti l’anno scorso, è solo ottavo ora con 19 punti, media 1,583; se in Champions schiaccia il Liverpool e non supera il Salisburgo; se avanza inoffensivo contro il Genoa, c’è qualcosa di oscuro oltre la rivolta. De Laurentiis è furibondo, Ancelotti avvilito. Ma hanno anche loro qualche responsabilità.

1) Le mancate cessioni. Aspettare cifre impossibili dal Paris Saint German è costato molto: Allan soffre ancora nel ricordo di una clamorosa offerta svanita. Insigne era seguito dal Liverpool, il brutto finale gli creò il vuoto intorno. Fortunato solo l’agente Raiola: non porta offerte per Insigne ma piazza Manolas e Lozano, 34 e 42 milioni. Per il Napoli per ora 76 milioni in meno e due musi lunghi in più. Troppi contratti in scadenza. Il caso Zielinski. Poi Milik e Calljon. E Mertens turbato: Inter o Cina.
2) I mancati acquisti. Con Ghoulam in ritardo, occorreva un difensore mancino. Manca un mediano davanti alla difesa in grado anche di distribuire. Non può essere Allan, unico incontrista.
3) Se Allan è l’unico incontrista, perché fu ceduto Rog che ieri ha anche segnato alla Fiorentina ed è una certezza nel Cagliari dei 24 punti?
4) Troppo tempo perso a inseguire Icardi che aveva molte idee confuse ma una sola chiarissima: non venire a Napoli. Poteva arrivare un altro. Da Icardi a Llorente cambia qualcosa in un club che annuncia lo scudetto.
5) La preparazione atletica affidata al giovane Francesco Mauri dà esiti inferiori a quella di Franco Sinatti, l’uomo dei 91 punti con Sarri. È stato a libro paga fino a pochi mesi fa. Proposto da Ancelotti suo collaboratore nel Real Madrid. Sarà bene punire i giocatori, ma anche ascoltarli: che ne pensano, sono soddisfatti, chiedono metodi diversi o più intensi? Il Napoli ha avuto ritmo alto con Liverpool e Atalanta, poi si è lentamente spento. Attacca ma non morde.
6) La formazione cambia spesso. Ma non risolve il guasto. Gli squilibri. Con le due punte ( Mertens e Milik o Lozano o Llorente) giocano Callejon e Insigne che non sono mediani. Zielinski e Ruiz si propongono. Come Di Lorenzo e Mario Rui. Tutti all’attacco e senza sfondare. Sembra la fanfara dei bersaglieri. Troppo spesso la fase difensiva è in affanno. Al centro era in inferiorità numerica con il Genoa. Occorrono scelte drastiche. Almeno uno è di troppo tra Insigne e Callejon esterni del 4-4-2.
7) Si è diffusa una voce: i giocatori discutono se Davide Ancelotti abbia autorevolezza ed esperienza per dirigere gli allenamenti. Sarà vero? Giovane preparato, poliglotta, ambizioso. Ha scoperto Fabian Ruiz a Siviglia. Deve Ancelotti sr. scacciare queste voci, rimarcando nei fatti che è lui il capo indiscusso. Metta a tacere anche chi cerca alibi.
Il Napoli ricomincia domani. Molti sono fuori per le Nazionali. Ancelotti può dare due o tre sterzate: allenamenti intensi e formazione equilibrata. Avrà pieni poteri, con Giuntoli che lo sosterrà da vero direttore dell’area tecnica. Questi sono i patti fissati con il presidente, volato a Los Angeles. Molto contrariato. Ma spera che il Napoli nella serenità ritrovi la qualificazione Champions. Almeno il quarto posto. Vale 40 milioni. Il futuro.

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