Chiariello: "Da società indagata a vittime del sistema: gli juventini applaudono Luciano Moggi"

Le Interviste  
Chiariello: Da società indagata a vittime del sistema: gli juventini applaudono Luciano Moggi

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: "Ieri è successa una cosa incredibile. Chi è sotto schiaffo, all’improvviso, ribalta la scena. Il nuovo CDA della Juventus che non si è ancora insediato, è stato presentato già alla stampa, si sa già chi sono i componenti e le loro professionalità. Di Torino ne sono un paio, gli altri sono professionisti di Milano, ma ieri era l’ultimo atto di Andrea Agnelli. L’unico che resta in carica provvisoria è Arrivabene per fare il passaggio di consegna. In occasione dell’assemblea dei soci, è accaduto quello che normalmente è diventato lo stile juventino: ribaltare completamente le posizioni, da società indagata, nella bufera giudiziaria, coinvolta in illeciti sportivi ed amministrativi, a vittima del sistema, società che si dichiara assolutamente limpida e addirittura quasi defraudata. Il colpo di scena è stata la sceneggiata clamorosa di un ottantacinquenne Moggi che, da piccolo azionista, si è presentato all’assemblea dei soci, applaudito, un signore radiato dalla giustizia sportiva del calcio italiano. Un tal personaggio, ieri si è preso gli applausi a scena aperta, ha riaperto il capitolo di Calciopoli dichiarandosi vittima di un sistema complessivo in cui c’erano dentro tutti e del quale lui faceva solo parte ed ha rivendicato scudetti tolti alla Juventus sul campo. Sullo scudetto nel 2001 non ha torto, non si possono cambiare le regole in corso, ha citato Passaportopoli dove l’Inter non è stata punita, ma quel che conta è l’atteggiamento. Gli juventini applaudono Moggi, gli unici tifosi al mondo a favore della SuperLega erano proprio loro, gli stessi che ringraziano Andrea Agnelli che ha vinto 9 scudetti, ma quanto accaduto negli ultimi anni, non conta niente? Quanto accaduto nel 2006, non conta niente? Moggi è stato l’Andreotti del calcio, l’uomo del potere e col potere ha vinto. Oggi viene applaudito, Agnelli ha la faccia tosta di dire che ha fatto tutto bene, non ha il coraggio di dire di aver trovato i conti disastrati, di aver fatto uno straordinario lavoro, coniugando competitività e conti economici fino allo spartiacque Cristiano Ronaldo. Questa fase è durata tre anni ed è sotto l’occhio della Procura della Repubblica Italiana per reati gravissimi e della Procura della Giustizia Sportiva Italiana, ma siamo tutte vittime. Ieri è stato l’ultimo vagito della hybris juventina di Andrea Agnelli, la tracotanza di non ammettere niente pur sapendo quanto fatto, con lo show di Moggi applaudito da tutti. Da domani, bisogna lavorare in casa juventina affinché sia una delle tante che lotta per vincere come le altre, perché la nuova proprietà non si può permettere un danno di immagine che sta creando problemi a tutto il gruppo della galassia Exor".

 

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