Cannavaro: "Hamsik, trascina il Napoli agli ottavi! Serve la Polizia per fermare quei tre, Ancelotti uomo giusto. Ecco come vedrò la gara"

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Paolo Cannavaro saluta NapoliPaolo Cannavaro saluta Napoli

È fiducioso Paolo Cannavaro, storico capitano napoletano dell'era Aurelio De Laurentiis, che ha parlato all'edizione

È fiducioso Paolo Cannavaro, storico capitano napoletano dell'era Aurelio De Laurentiis, che ha parlato all'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno di Liverpool-Napoli

PAOLO CANNAVARO SU LIVERPOOL - NAPOLI

L'ex difensore del Napoli, Paolo Cannavaro è stato tra i protagonisti più applauditi del gala di beneficenza "Dreaming Napoli 3", ieri sera al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa, per l'evento organizzato da Soccerpass per la fondazione Cannavaro-Ferrara che destinerà i fondi raccolti (attraverso la cena, l’asta e la lotteria) al progetto «La casa di Matteo» in favore dei bambini in gravi difficoltà esistenziali. Il 4 novembre del 2010 Cannavaro jr. era in campo ad Anfield contro il Liverpool. Un match dai due volti, col Napoli protagonista per oltre un’ora prima che il capitano dei Reds Steve Gerrard prendesse per mano i padroni di casa accompagnandoli al successo. Ecco le sue dichiarazioni:

Cannavaro cosa ricorda di quella partita?

«Innanzitutto la cornice di pubblico spettacolare. Sentire dal vivo l’inno del Liverpool “You’ll never walk alone” è davvero un’esperienza straordinaria. Ma anche i nostri tifosi furono all’altezza della situazione. C’era tanto entusiasmo. Era una delle prime partite internazionali dopo tanto tempo».

Quello stadio fa davvero paura?

«Paura no. E’ un tempio del calcio. Ormai tanti stadi stanno diventando belli, ma stanno anche perdendo il loro fascino. Spero che non decidano mai di cambiare Anfield».

Dopo mezz’ora il gol di Lavezzi. Poi, entrò Gerrad...

«Venne fuori il giocatore tifoso. Spinse i suoi in avanti con una forza straordinaria e segnò tre gol in un quarto d’ora».

Quanto sarebbe importante stasera per il Napoli iniziare con un gol?

«Importantissimo. Comunque le statistiche dicono che il Napoli prima o poi un gol lo fa. Il Liverpool a questo punto dovrebbe farne tre. Sarà una partita sul filo del rasoio».

Avere più risultati utili a disposizione rappresenterà un vantaggio o, paradossalmente condizionerà il Napoli?

«Credo che, anche grazie a mister Ancelotti, il Napoli abbia l’esperienza giusta per giocare come se partisse dallo 0-0, senza dimenticare di avere di fronte una squadra molto forte. Non dovrà fare calcoli. Gli ultimi a fare calcoli furono quelli del Psg contro il Barcellona e sappiamo come andò a finire (i catalani ribaltarono lo 0-4 dell’andata e s’imposero per 6-1, ndr )».

Di quel Napoli del 2010 resta solo Hamsik. Cosa si aspetta dal capitano?

«Che trascini la squadra come ha sempre fatto».

Mane, Firmino, Salah. Chi teme di più tra le punte del Liverpool?

«Quei tre viaggiano in motorino. Ci vuole la Polizia stradale per fermarli. Sono top player come lo sono anche i difensori del Napoli».

Quale sarà l’atteggiamento difensivo più efficace contro l’attacco degli inglesi?

«Le marcature preventive quando il Napoli imposta l’azione perché i Reds in campo aperto sono micidiali».

Cosa ha Ancelotti in più di Klopp e viceversa?

«Ancelotti, con la sua calma olimpica, è l’uomo giusto per il Napoli. Klopp con la sua grinta è funzionale all’impresa dei suoi. Sono speculari».

Con chi vedrà la partita?

«Sarò con i miei figli davanti alla tv. Anche perché dietro non si vedrebbe niente».

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