E' la notte di Dries Mertens. La favola di uno che trentatré anni fa nasceva nella sua Lovanio (in fiammingo Leuven, ['lø:v?n]; in francese Louvain, [lu'v??]), capoluogo della provincia del Brabante Fiammingo nel centro delle Fiandre e del Belgio. Suo padre, Herman, un anno fa (in occasione di Genk-Napoli) raccontò di quel ragazzino nato e cresciuto a 30 km da Bruxelles, con un pensiero fisso in testa. Anzi, nei piedi: perché l'attaccante azzurro ha sempre avuto il pallone con sé, "anche a pranzo e a cena, in giro per casa!".
Ventidue anni dopo, ritorna a casa, a Leuven. Ma torna da protagonista assoluto della Nazionale belga, in quello stadio oggi moderno e di proprietà King Power, una piccola bomboniera, che per la prima volta ospita il Belgio contro Inghilterra e Danimarca. Sì, perché a Bruxelles c'è il coprifuoco alle ore 22, proprio come in Campania: Dries sarà abituato... E allora lì, dove dal 1996 al 1998 ha dato i primi calci ad una palla, spesso "allenandosi nel parcheggio" dell'attuale stadio, si chiude un cerchio. Lo chiude Dries Mertens, con una pennellata perfetta: è suo il gol del 2-0 agli inglesi, con una punizione perfetta al 24' che batte Pickford.
?? La pennellata di Dries #Mertens in #BelgioInghilterra! ?? pic.twitter.com/OX8h3ZNQ7C
— Manuel Guardasole (@MGuardasole) November 15, 2020
E allora chi meglio di Pascal Gilson, allenatore dell'attaccante del Napoli ai tempi delle giovanili con il Lovanio, primo tecnico ad avere fra le mani il talento (all'epoca) grezzo del belga: "Dries che segna su punizione in questo stadio, che bel traguardo! Esultando ho appena versato una lacrima, sto davvero diventando napoletano", racconta in esclusiva a Calcio Napoli24 nel corso di Belgio-Inghilterra:
Dries è tornato a giocare al Den Dreef Stadion e ha segnato un gran gol. Come hai esultato?
"Sono molto dispiaciuto che non ho potuto essere allo stadio e assistere dal vivo, ma speravo e sapevo avrebbe segnato! Lui l'ha messa dentro e a me son scese le lacrime lungo il viso!".
Quanti anni son passati dall'ultima partita a Lovanio di Dries Mertens?
"L'ultima partita la giocò con me, era il 1998! Poi Dries si trasferì all'Anderlecht".
?Pascal Gilson posso dire che ha sempre creduto nelle qualità di Mertens: sei stato il primo a crederci, molti anni fa, e ancora adesso. Quando abbiamo parlato un anno fa, mi hai assicurato che avrebbe battuto il record di Maradona. Forse sapevi già sarebbe rimasto altri anni a Napoli?
"Sono stato molto felice quando ha battuto il record. Sono sicnero, non avrei mai pensato che sarebbe arrivato addirittura a giocare per un club come il Napoli. Ma adesso sono diventato tifoso, sono così felice e orgoglioso che indosso la maglia azzurra del Napoli!".
Hai sentito Dries in questi giorni, o il papà Herman che è un tuo caro amico?
"Ho mandato un messaggio al papà dopo il gol, non ho ancora sentito Dries ma so che ha rilasciato un'intervista al sito dell'OHL Leuven e ha parlato di quel tempo insieme!".
E conclude mandando un messaggio diretto a Dries Mertens:
"Dries, mi hai dato tanto da ragazzino. Ho continuato a seguirti e mi dispiace di non essere ancora venuto a Napoli. Speravo che avresti segnato stasera, e l'hai fatto. Ho iniziato a piangere come un bambino piccolo: sono così orgoglioso di te!".
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