Bordin: “Gli allenamenti 'speciali' di Sacchi e le battute di Boskov. Il calcio mi ha aiutato quando ho scoperto cosa avevo. Con l'Atalanta per lo scudetto” | ESCLUSIVA

Esclusive  
Bordin: “Gli allenamenti 'speciali' di Sacchi e le battute di Boskov. Il calcio mi ha aiutato quando ho scoperto cosa avevo. Con l'Atalanta per lo scudetto” | ESCLUSIVA

Ultime calcio Napoli Roberto Bordin si racconta a CalcioNapoli24 da Sacchi a Boskov e Simone e la corsa scudetto con gli azzurri protagonisti

Il Napoli affronta l'Atalanta alla ripresa del campionato, in questo fine settimana. Chi ha indossato la maglia dei bergamaschi ma anche quella del Napoli, è Roberto Bordin e queste sono le sue dichiarazioni, in esclusiva a CalcioNapoli24:

Bordin si racconta da Sacchi a Boskov

Centrocampista tuttofare, all'occorrenza difensore. Di sicuro non ti risparmiavi mai in campo, era una tua qualità

“Anche perchè la tecnica è venuta col tempo e con l'esperienza. Una delle mie caratteristiche era quella di correre, avevo resistenza. Mi piaceva molto sacrificarmi per la squadra e per i compagni. Ero un centrocampitsa a cui piaceva qualche sortita in avanti ma il mio lavoro era quasi invisibile anche se molto importante".

Sei stato anche nel Parma di Sacchi. Che allenatore era il primo Sacchi? Era già evidente il suo calcio?

“Con Sacchi ho conosciuto la zona: noi marcavamo ancora ad uomo, è stata un'esperienza positiva. A parte tutte le accortezze tattiche che aveva nella zona e nei movimenti degli avversari, la cosa bella risiedeva negli allenamenti. Ogni allenamento aveva un obiettivo importante da raggiungere. Per esempio, giocavamo partitine a tema e per far valere il gol, dovevamo fare un determinato movimento, altrimenti non era valido.

Ti costringeva a fare cose che dovevi poi ripetere in campo, tipo la sovrapposizione, l'uno-due o lo scarico dietro. Si cambiavano obiettivi per migliorare il bagaglio di conoscenze. Ogni allenamento era organizzato al massimo, fino alla partita della domenica. Ricordo che riguardavamo la partita intera, il venerdì, tutti quanti insieme. Un qualcosa di organizzato al massimo: abbiamo visto, infatti, dove è arrivato Sacchi".

Vinci la B con il Cesena e in A debutti contro il Napoli. Un segno del destino? Dopo poco diventasti un calciatore del Napoli...

“Si, anche se è andata male perchè perdemmo 1-0. Andammo in A vincendo il campionato agli spareggi con il Lecce e poi l'esordio. Un sogno realizzato, un qualcosa a cui pensavo da bambino. Poi farlo contro il Napoli, che è stata anche una mia squadra, è stato unico e importante per la mia carriera".

Mondonico, raccontami un aneddoto che vi riguarda... Poi Lippi, colui che ti ha portato a Napoli. Tra di voi c'era un feeling importante

Mondonico era una persona sanguigna. Era l'allenatore del popolo, della gente: lo seguivamo al meglio. Era un carismatico e caricava tutti al punto giusto. Lippi è stato un esempio importante, ho avuto il piacere di conoscerlo anche fuori dal campo. L'ho avuto a Bergamo, poi a Napoli e nonostante i problemi societari, riuscimmo a raggiungere la coppa Uefa con il gol di Di Canio a Foggia.

Un allenatore che non si discute, tra i più vincenti che esistono. Un padre per tutti, aveva sempre la parola giusta: credeva nel gruppo e il gruppo l'ha sempre aiutato. Proprio a Napoli, quando si parlava di esonero dopo poco, ci si strinse intorno a lui e arrivarono i risultati. Conosceva bene i propri giocatori e non guardava l'età: mise in campo giocatori come Cannavaro, Pecchia, Bia per fare qualche nome. Ragionava con la sua testa, li mise in campo e risalimmo la classifica, pur essendo giovani. Ha avuto coraggio, cosa che mi sono portato dietro anche io in panchina. Devi dare la possibilità di sbagliare a questi ragazzi per crescere. Serve la pazienza di aspettarli e lui era uno di quelli che lo faceva".

Bordin sul passato al Napoli

Con Boskov diventi capitano, con Simoni anche. Diciamo che in panchina non ti sei mai fatto mancare niente come allenatori. Ma che Napoli era quello di quel periodo?

“Con Boskov era un Napoli che andava bene nelle coppe. In campionato non andammo benissimo ma era una persona eccezionale, come Simoni. Si poteva parlare di tutto con Boskov: ti raccontava le sue storie e aveva sempre pronta la frase giusta che sembrava una battuta. Per esempio diceva: 'hai la testa solo per portare il cappello' per farti capire che non avevi un gran cervello. Una persona che non ho mai visto arrabbiato con la squadra, ti caricava sempre. Ti punzecchiava quando le cose andavano bene, per farti stare sempre sul pezzo. Una gestione incredibile la sua".

Roberto Bordin Napoli

“Scusate, non partirò con la squadra”, era il raduno della stagione 1996/97 e ti rivolgesti così ai giornalisti. Un problema ti allontanò dal calcio per qualche mese...

Problema risolto in poco tempo perchè il calcio mi ha aiutato. E' stata dura. Io ero un duro, un coriaceo in campo e riuscii a tornare presto. Decisi con il dottor Russo, eravamo a Napoli, di dirlo alla stampa per evitare strumentalizzazioni. Il calcio mi ha aiutato anche nel momento più brutto, quando ho scoperto cosa avevo. Ricordo l'affetto fuori alla clinica, gli infermieri: Napoli era l'ambiente giusto dove far passare i momenti difficili, insieme alla famiglia".

Però a novembre eri già in campo, pronto a lottare con forza. Fino a quella gara di coppa Italia, con il Vicenza, un vero peccato non regalarvi e regalare quel successo

“Col Vicenza vincemmo l'andata, ma il ritorno perdemmo e ci costò la vittoria. Era un momento delicato, avevamo cambiato allenatore e l'arrivo di Montefusco portò tranquillità ma non riuscimmo a vincere. Battemmo l'Inter in semifinale, lo stadio era strapieno, un San Paolo incredibile. Peccato, purtroppo il calcio è anche questo. Abbiamo accettato ma non dobbiamo togliere niente al grande momento vissuto".

Al Verona tanti anni da vice, ma perchè secondo te questo astio con la città di Napoli? Quello striscione dell'ultimo match a Bentegodi è qualcosa di inconcepibile

Striscione inconcepibile, non ha a che fare niente con il calcio, ci sono persone che soffrono in questo momento. Il tifoso di Verona, come penso quello di tante altre città, è legato alla squadra, come se dicesse 'guai a chi la tocca'. Lo sfottò diverte, ma deve restare quello. Quando perdi la testa e non sei più tifoso, fai del male ad altre persone. E' un qualcosa che va al di fuori del calcio, dell'essere civile. Io a Verona sono stato vice allenatore e posso dire che il pubblico ti dà una spinta incredibile, come anche quello di Napoli ma tutto il resto è da condannare".

Roberto Bordin Hellas Verona

In Moldavia hai vinto, sei apprezzato e stimato e sei stato Ct della Nazionale. Quanto è cresciuto quel calcio? Ma quanto ti piacerebbe allenare in Italia? Riusciremo a vederti presto?

“Allo Sheriff ho vissuto un momento bello, con un club organizzato che ha una mentalità vincente. Hanno la pazienza di aspettare il momento giusto, hanno lavorato negli anni con gente capace. Noi raggiungemmo l'Europa League, ottenemmo 9 punti e andammo avanti. Tanta roba. Poi lo scorso anno, hanno raggiunto la Champions League, la cosa a cui miravano di più: il premio dopo tanti sacrifici fatti, facendo anche quei punti che servivano per andare in Europa League.

Si, vero, sono apprezzato. Ho finito a dicembre scorso l'avventura con la Nazionale Moldava, dopo le qualificazioni mondiali a Qatar 2022. Esperienza positiva, risultati non tutti buoni ma un modo di allenare diverso rispetto al club. Hai pochi momenti per allenare la squadra e devi gestire le condizioni del momento. Ho fatto esordire 6-7 giovani e sono contento di questo. Aspettiamo la prossima chiamata, magari dall'Italia. Ho fatto esperienza all'estero, per questo mi sono aperto un mercato diverso rispetto a quello italiano. Chi fa calcio deve conoscere tutti i campionati per sapere quali allenatori ci sono in giro. Io ho fatto esperienze all'estero ottenendo risultati ma in Italia la meritocrazia non conta, purtroppo. Per me, come per tanti altri allenatori. Mi auguro, un giorno di poter rientrare".

Mr2 - Football manager, dove nasce l'idea? Sei stato forse il primo a portare un Ipad in panchina per utilizzare la tua app

“Da vice allenatore, quando hai tutto sotto mano, è più semplice. Una App che con piccoli touch, cambiava marcature e per chi entrava era molto più facile capire quali movimenti andavano fatti. Vedevi il numero della maglia lampeggiare ed era molto intuitiva e veloce. Col foglio era più complicato, tutto veniva cancellato e a fine gara dovevi recuperare tutti i dati, mentre con l'Ipad restava in memoria".

Bordin e il Napoli da Scudetto

Napoli da scudetto, Atalanta in corsa per la Champions League. Che gara sarà? E se ti aspetti il Napoli campione d'Italia

Il Napoli ha fatto un grandissimo campionato, Spalletti l'ha gestito benissimo. Ha tenuto su un gruppo che ha subito assenze pesanti. Per la coppa d'Africa è venuto meno l'asse centrale e Osimhen è mancato anche dopo. Un attaccante incredibile che sta tenendo e facendo tenere il passo del Milan.

Non sarà facile con l'Atalanta che si sta riprendendo nonostante gli alti e bassi. Ha vinto a Bologna, è calata fisicamente ma ha velocità ed è squadra tosta. Ho visto, però, il Napoli a Verona ed ha una formazione incredibile. Contro l'Hellas non era semplice e fece una grande partita: Spalletti capisce i momenti della gara e sa essere incisivo.

Il Napoli deve vincere per non perdere punti, mancano meno partite e le vittorie diventano determinanti. Non sarà una gara semplice ma gli azzurri hanno tutte le carte in regola per ottenere il massimo risultato. Ci sono assenze da una parte e dall'altra ma le partite spesso sono decise da un episodio".

RIPRODUZIONE RISERVATA

CalcioNapoli24.it è stato selezionato dal nuovo servizio di Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici su Google News
Ultimissime Notizie
Classifica
  • #

    Squadra

    PT
    G
    V
    N
    P
  • logo InterInterCL

    83

    32
    26
    5
    1
  • logo MilanMilanCL

    69

    32
    21
    6
    5
  • logo JuventusJuventusCL

    64

    33
    18
    10
    5
  • logo BolognaBolognaCL

    59

    32
    16
    11
    5
  • logo RomaRomaEL

    55

    31
    16
    7
    8
  • logo AtalantaAtalantaECL

    54

    32
    16
    6
    10
  • logo LazioLazio

    52

    33
    16
    4
    13
  • logo NapoliNapoli

    49

    33
    13
    10
    10
  • logo FiorentinaFiorentina

    47

    32
    13
    8
    11
  • 10º

    logo TorinoTorino

    46

    33
    11
    13
    9
  • 11º

    logo MonzaMonza

    43

    33
    11
    10
    12
  • 12º

    logo GenoaGenoa

    39

    33
    9
    12
    12
  • 13º

    logo LecceLecce

    35

    33
    8
    11
    14
  • 14º

    logo CagliariCagliari

    32

    33
    7
    11
    15
  • 15º

    logo VeronaVerona

    31

    33
    7
    10
    16
  • 16º

    logo EmpoliEmpoli

    31

    33
    8
    7
    18
  • 17º

    logo UdineseUdinese

    28

    32
    4
    16
    12
  • 18º

    logo FrosinoneFrosinoneR

    28

    33
    6
    10
    17
  • 19º

    logo SassuoloSassuoloR

    26

    33
    6
    8
    19
  • 20º

    logo SalernitanaSalernitanaR

    15

    33
    2
    9
    22
Back To Top