Senza offerte che si fa? Un gran respiro, non ci si incazza, si soffre e si va avanti...in rosso

Editoriale  
Senza offerte che si fa? Un gran respiro, non ci si incazza, si soffre e si va avanti...in rosso

Aurelio De Laurentiis un mese fa aspettava offerte per i propri calciatori, ma non ne arrivano. E così facendo, per il Napoli un altro anno economico in rosso

Sembra passato tanto tempo dalla conferenza stampa fiume di Aurelio De Laurentiis nello sfarzo di un hotel di lusso a Roma. Quando delineò un quadro disastroso del Napoli, tracciando la strada per un mercato che nemmeno la Grecia ai tempi della Troika. Nessuno è incedibile per delle proposte appropriate, affermava il presidente, aggiungendo una postilla che è al tempo stesso speranza e timore: “Quest'anno probabilmente non arriveranno proposte indecenti, auguriamocelo. Magari ci fossero”

Ecco, a distanza di un mese di offerte indecenti non ce ne sono. Per nessuno dei calciatori che ‘hanno aumentato a dismisura, attraverso la loro parte salariale, quello che il Napoli non può pagare’. Quelli con gli stipendi più alti: Koulibaly, Insigne, ma anche i più giovani Osimhen e Fabian, per abbozzare due nomi che, sul mercato, potrebbero attrarre cifre interessanti. Non certo i 60-65 milioni di euro di valutazione del senegalese e dello spagnolo, sia chiaro.

“Aurè, calma e sangue freddo”: ci diverte l’idea di un De Laurentiis che reagisce così di fronte ai conti societari, sì in rosso ma non certo a rischio bancarotta. Le mancate Champions ed il Covid hanno reso pericolante l’idea di autofinanziamento portata avanti dal Napoli, portando il club quasi a sperare che possano arrivare soldi dai giocatori di secondo piano, gli Ounas ed i Tutino, bramando che le cifre che girano in queste ore possano essere vere e non di quelle che svaniscono dopo un lasso di tempo.

"Ho bisogno di far quadrare i conti e tornare in Champions League”. Se non arrivano le offerte sperate, quelle che De Laurentiis in fin dei conti - da uomo attento ai numeri - si augura, il pro è chiaramente quello di mantenere un’ossatura del Napoli davvero forte, da puntellare nelle alternative, nel gioco delle coppie citato da Spalletti. Il contro, che ai tifosi giustamente non interessa, è l’andare incontro ad un altro rosso in bilancio, dettato da mancati introiti da stadio e - chiaramente - da un monte ingaggi che il Napoli non può permettersi senza Champions League.

De Laurentiis di fronte a questo scenario come deve porsi? Se una tasca fa male, c’è l’altra - chiamata Champions League - che potrebbe compensare. Con i vari Koulibaly e Fabian ancora in rosa, le chance comunque restano molto alte. Altrimenti ci si può rifugiare in un’altra citazione, sempre di quel 30 giugno:

“Da ottimista e ultraottimista quale sono, ho investito troppi soldi. E mentre investivo, dall'altra parte mi telefonavano e mi dicevano: hai un contratto per ancora 5 anni ma non lo possiamo rispettare. In quel momento, che fai: fai un gran respiro, non ti incazzi, soffri e vai avanti”

Com’è lontana quella conferenza al St-Regis di Roma, com’è vicina la realtà dei fatti: in mezzo, un mese senza offerte per quei giocatori col cartellino ‘vendesi’ bene in vista. Chissà se a De Laurentiis questa situazione faccia piacere o meno. Alla sua tasca, ai conti del Napoli, certo che no. A Spalletti - supponiamo - e ai tifosi - qui non supponiamo - l'idea di vedere un Napoli forte, ma costoso, mica dispiace.

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