Non è mai semplice lavorare quando tuo padre e il capo sono la stessa persona. Lo è ancora meno se il presidente del club per cui lavori si chiama Aurelio De Laurentiis: energico, fumantino, uomo di spettacolo con la sorpresa e l'exploit sempre dietro l'angolo.
Accanto a questa figura è cresciuta quella del vice presidente, e figlio, Edoardo. In passato il numero 2 della SSC Napoli ha avuto anche qualche contrasto con la tifoseria. Ma da lì è stata un'ascesa: è avanzato per comunicazione, oltre che nel suo ruolo all'interno del club.
È il ponte tra proprietà e calciatori, sempre presente nel centro tecnico di Castel Volturno. Giorno dopo giorno si prodiga per risolvere ogni tipo di problema che si presenta per staff, allenatore e calciatori. Se c'è una difficoltà che riguarda l'alimentazione (iper meticolosa), logistica o altro, è Edoardo De Laurentiis ad intervenire.
Figura rilevante anche in termini di mediazione. Quando il presidente/papà ha lasciato il tavolo della trattativa con il Comune in maniera iraconda, è stato proprio il vice presidente a portare avanti i dialoghi in modo del tutto diplomatico con l'amministrazione.
Specialmente in un'azienda come il Calcio Napoli, con una ristretta cerchia di dirigenti ed una gestione delle risorse oculata, diviene sempre più rilevante l'incisività di ciascuna figura. Non è un caso che negli ultimi anni abbiano aumentato il raggio d'azione e di comunicazione i vari Giuntoli, Formisano e lo stesso Edoardo De Laurentiis.
Ad maiora.
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