Mezze verità, ripicche e corsa contro il tempo: tra Milik ed il Napoli non può finire così

Calciomercato Napoli - Può mai una società, da sempre attenta alle plusvalenze, rischiare di perdere un attaccante di 26 anni da 48 gol in 122 partite a zero euro? E' questa la domanda che tutti si stanno facendo in queste ore. La vicenda Milik-Roma ha del grottesco per la gestione della trattativa. Paratici, in un solo colpo, è riuscito a distruggere due club lasciandogli di fatto due attaccanti che avevano già la testa altrove. In questa storia non ci sono vincitori, ma soltanto perdenti. Il Napoli, finora, ha gestito la patata bollente Milik nel modo peggiore possibile. Non puoi chiedere 40 milioni a giugno salvo poi doverlo svendere a 20 milioni qualche mese dopo accorgendoti che quella valutazione era da asta del fantacalcio. E' giusto sia la società a dettare le condizioni di una cessione, ma quando il calciatore è ad un anno della scadenza non sei al 100% padrone del tuo destino.

Arek non è Van Basten e su questo siamo tutti d'accordo, ma nemmeno l'ultimo centravanti del mondo. Stiamo parlando comunque di un classe 1994 che ha dalla sua ancora tanto da dire. Il comportamento che ha avuto nel finale del campionato scorso non è tollerabile: si può trovare o meno un accordo sul contratto, ma quando vieni chiamato in causa devi dare tutto. Certo è che Milik non è diventato tutto d'un tratto pazzo oppure ingrato nei confronti del Napoli, una società che l'ha aiutato e sostenuto dopo due gravissimi infortuni. Probabilmente si aspettava più fiducia. I discorsi per il rinnovo erano già partiti un anno fa, ma nessuna delle parti è mai apparsa convinta di approfondire concretamente la questione. Così il Napoli vira su Petagna e rinnova a Mertens mentre Milik si lascia ammaliare dalle promesse di Sarri alla Juve. Questo duello rusticano non giova a nessuno, c'è un interesse comune da salvaguardare. Milik-Napoli, non può finire così.

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