Tutti vorrebbero, ma nessuno lo dice...

Editoriale  
Tutti vorrebbero, ma nessuno lo dice...

Marek Hamsik è e sarà sempre la bandiera del Napoli, ma il capitano non sembra più lo stesso. Le sostituzioni di Sarri sono un chiaro segnale, eppure non tutti hanno il coraggio di ammettere che non è più intoccabile

La premessa è doverosa: Marek Hamsik è e sarà sempre la storia di Napoli per ciò che ha fatto ma anche per i suoi traguardi raggiunti: come nel 2010 per essere diventato il più giovane capitano di sempre in azzurro, per essere il miglior marcatore della storia di questo club e per trovarsi tra i primi (e presto si spera anche lì al primo posto) di presenze con la maglia del Napoli. Hamsik ha inoltre rifiutato le avance di grandi club italiani ed europei diventando una vera bandiera per i tifosi partenopei che stravedono per lui. E’ proprio qui, però, che non bisogna fare l’errore di non saper distinguere l’Hamsik giocatore dall’Hamsik bandiera. Marek non è solo stanco, dato che ci sono almeno 9 giocatori che hanno racimolato più minuti di lui in stagione, ma forse ha anche perso qualche colpo come logico che sia. Non sarà sicuramente un caso se è il giocatore più sostituito da Maurizio Sarri:

  • 25 volte su 33 in Serie A
  • 18 come primo cambio
  • 12 mentre il Napoli era ancora in situazione di pareggio o addirittura di sconfitta (1/3 di partite quindi, come a dire che non sarebbe servito il suo aiuto per risolverla).

Come evitare un Totti-bis

Una situazione simile è capitata proprio a Roma negli ultimi anni con Francesco Totti. Il legame estremo tra i tifosi e il giocatore e il giocatore con la maglia, hanno portato diversi problemi. Hamsik non è più lui, è evidente e non bisogna essere ipocriti. Il capitano è uscito anzitempo anche nella sfida di ieri contro l’Udinese e con un’altra prestazione sottotono. Si vede ancora troppo poco Marek per come siamo stati abituati: due tiri verso la porta di Bizzarri in fase attiva e nullo in fase passiva. Si contano sul dito di una mano le grandi prove di Hamsik in questa stagione e non si può dire il contrario! Non guardiamo i gol fatti: 6, giusti per un centrocampista, ma Hamsik non osa più come prima e scarica troppe volte la palla indietro, non affrontanon corre e spesso (come capitato ieri giusto 1 minuto prima del secondo gol dell’Udinese) tira indietro la gamba per evitare il contrasto con l’avversario, perdendo il possesso e lasciandolo anche correre indisturbato verso la porta di Reina senza neanche tentare il recupero.

Le possibili soluzioni

Non vogliamo fare il lavoro di mister Sarri, che sta facendo più di quanto tutti si sarebbero immaginati, ma una soluzione tattica per rivedere Hamsik splendere ci sarebbe, forse. Una buona idea potrebbe essere quella di indietreggiare il capitano alla Steven Gerrard, così percorrerebbe meno km e con più lucidità potrà trovare giocate vincenti e decisive con maggiore continuità. Un’altra soluzione, invece, sarebbe quella di avere il coraggio di ammettere che Marek non è più intoccabile e Sarri lo sta dimostrando già con i numerosi cambi, avvenuti anche in momenti decisivi della gara. Forse il capitano azzurro andrebbe gestito meglio o forse bisognerebbe lasciarlo in panchina con più frequenza e dare la possibilità di esplodere a Piotr Zielinski. Una cosa è certa, ‘Marek non è più lui’ e non tutti hanno il coraggio di ammetterlo!

di Giuseppe Foria

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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