Spalletti contro Mourinho, Napoli-Roma che si giocherà oggi allo stadio Diego Armando Maradona sarà anche l'occasione di vedere due filosofie di calcio a confronto, due allenatori fumantini, due esperti di comunicazione o comunque due allenatori dal piglio diverso. Internazionali, si, uno italiano che ha vinto anche in Russia, uno portoghese che ha vinto ovunque, compreso in Italia con il Triplete dell'Inter.
Tra lo Special One ed il tecnico di Certaldo non corre di certo buon sangue, visto che l’attuale allenatore del Napoli fu tra i bersagli di una storica conferenza stampa in cui il portoghese, all’epoca alla guida dell’Inter che si apprestava a vincere tutto, affermò che le squadre rivali, tra cui anche la Roma, avrebbero chiuso la stagione con “zeru tituli”:
"Tutti si scagliano contro l'Inter per non trattare i problemi del Milan che ha 12 punti meno di noi, della Roma che anche quest'anno non vincerà niente o della Juventus, che è stata aiutata degli arbitri più volte. C'è stata grandissima manipolazione intellettuale. C'è stato un grandissimo lavoro organizzato per manipolare l'opinione pubblica. Un lavoro fantastico di un mondo che non è il mio: io lavoro nel calcio, ma il mio mondo non è questo. Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali. Se Ranieri è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juventus per errori arbitrali. Io parlo perché sono obbligato per contratto, perché mi dicono che devo farlo, mentre Ranieri e Spalletti sono sempre nel prime time. Ogni volta che arrivo negli spogliatoi accendo la tv e vedo Spalletti... Io non manipolo l'opinione pubblica, non parlo prime time".
La prima volta in cui José e Luciano si incontrarono avevano 45 e 49 anni ed era il 24 agosto del 2008 e fu l'inizio di un rapporto fatto di schermaglie dialettiche, provocazioni e risultati che sorridono decisamente al portoghese. In Supercoppa Italiana, vittoria dell'Inter di Mourinho ai rigori e primo scontro diretto, in Coppa Italia ai quarti, 2-1 per i nerazzurri con tanto di polemiche arbitrali. Due gli scontri in campionato, sempre nella stagione 2008/09: un netto 0-4 all'Olimpico e un pirotecnico 3-3 a San Siro che diede poi il via alla conferenza stampa di cui parlavamo prima.
Nel girone d'andata di questo campionato, Spalletti e il suo Napoli avevano un cammino netto fatto di tutte vittorie e nessuna sconfitta. In un collegamento post partita, ci fu un simpatico battibecco tra il tecnico toscano e José Mourinho. Il portoghese infatti gli disse:
“Ciao Lucianone! Spallettone…le vuoi vincere tutte eh? Secondo me è il caso che la prossima fuori casa la perdi…”. Il riferimento chiaramente era per la sfida tra Roma e Napoli, in programma dopo la sosta.
Pronta la risposta di Spalletti:
“Questa ti si ritorce contro… Con José ci sentiamo da anni, c’è stima personale e professionale, almeno da parte mia per quanto riguarda quest’ultimo aspetto…”.
Luciano Spalletti contro José Mourinho, e il tecnico azzurro nella conferenza stampa di sabato ha scherzato sul loro rapporto e la loro stima:
"Di Mourinho apprezzo molto la capacità di farti arrivare ciò che pensa, lui arriva quando dice qualcosa, mi ricorda mio fratello Marcello (ride, ndr), oggi tutti scrivono che non l'ho mai battuto, è vero, in questo momento si avvia a diventare una leggenda e vincere una sfida contro di lui può diventare anche una cosa passata. Per far bene devi battere la leggenda".
Ridurre il rapporto tra i due, però, solo ad un siparietto televisivo o a parole infuocate in conferenza stampa, sarebbe riduttivo. L'evoluzione che i due tecnici hanno mostrato in questa nuova vita calcistica, è di primo piano. Due allenatori istrionici, pronti ad attirare l’attenzione su sé stessi nei momenti di difficoltà delle rispettive squadre. Con un approccio simile per la piazza che vivono e con la capacità di tirare fuori il meglio dai propri calciatori, vedi Lorenzo Pellegrini da un lato e Victor Osimhen dall'altro.
Una statistica negativa, poi, c'è e riguarda il tecnico degli azzurri che non è mai riuscito in carriera a battere il portoghese, cosa che oggi serve tantissimo per non perdere il treno scudetto dopo la sconfitta interna con la Fiorentina.
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