La difficile lettura di Chievo-Napoli passa per la sfida con l’Arsenal di giovedì. Ancelotti non ha nemmeno esultato al primo gol perché ha preteso una reazione dai suoi al Bentegodi. Niente più strafalcioni come quelli di Londra.
Si è visto un Napoli diverso sul piano tattico con tre punte. Ma un rapporto tra centrocampo e difesa completamente diverso. Presentato come 4-3-3, ma in fase offensiva vestito da un vero e proprio 3-4-3. La squadra ha lavorato a quattro in difesa nelle situazioni senza palla, mentre, quando attaccava, Ghoulam saliva sulla linea di centrocampo e Callejon si allargava. Con Hysaj che stringeva formando una linea di difesa a tre. L’essere camaleontico continua a rappresentare un’arma che Ancelotti vuole sfruttare, probabilmente anche contro l’Arsenal.
E' stata anche l’opportunità di provare. Il Fabian visto stasera è apparso ancora sbiadito. Il tridente quasi mai utilizzato, se non a gara in corso, con Milik, Insigne e Mertens può anche rappresentare un'opzione. Il “nuovo” compito di Zielinski. Il polacco ha meno propensione ad affacciarsi verso i difensori per prendere palla e avviare l’azione, ma maggior capacità di inserirsi senza palla. Anche al Bentegodi, infatti, nonostante giocasse centralmente, è arrivato alla conclusione dal limite dell’area a sostegno del cross dal fondo. E’ l’idea di Ancelotti, quella di portare anche i centrocampisti solitamente non coinvolti negli ultimi 16 metri.
C’è la possibilità di rivedere la difesa a 3 più 1. Quella utilizzata con Liverpool e PSG. Il terzino destro bloccato ed il sinistro con licenza di offendere. Non è esclusa a questo punto nemmeno una possibile panchina per Fabian Ruiz, per condizione e modulo.
Chievo-Napoli doveva essere la partita della retrocessione in Serie B per i gialloblu e la pseudo-rifinitura per l’Arsenal. Confermate entrambe: Ancelotti ha meno dubbi e qualche pezzo grosso rischia la panchina, considerando che l'Arsenal non è il Chievo.
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