Mercato Napoli - Come riportato da Tuttosport, Antonio Conte non è fortunato con gli attaccanti. Dalla stagione 2013-’14, l’ultima alla Juventus, il tecnico ha sempre avuto qualche tormento legato ai suoi attaccanti e quanto sta accadendo con Mauro Icardi, di fatto, rispecchia il recente passato. Nell’estate del 2013, nonostante la Juventus avesse acquistato Llorente e Tevez, Conte non prese bene la cessione il 30 agosto, dunque a poche ore dalla chiusura del mercato, di un suo fedelissimo come Matri. Il tecnico nel 2014 andò poi in Nazionale, dove non prese mai in considerazione Balotelli. L’ultima gara con l’Italia? I quarti dell’Europeo 2016 con gli azzurri eliminati dalla Germania ai rigori per colpa, soprattutto, degli errori delle punte Zaza e Pellè. Poi il biennio al Chelsea. Vittoria della Premier il primo anno con Diego Costa centravanti da 20 gol; silurato, però, poi dallo stesso tecnico via sms nell’estate 2017. Il neo allenatore nerazzurro avrebbe voluto rimpiazzare lo spagnolo con Lukaku, ma, come noto, il belga andò allo United di Mourinho. E adesso la telenovela Icardi.
Giovedì ad Appiano la dirigenza ha ribadito a Maurito la situazione: lui è fuori dal progetto, non giocherà più con l’Inter e sarebbe meglio che accettasse le offerte che sono pervenute. Concetti già espressi decine di volte durante gli ultimi mesi, ma che evidente hanno scosso Icardi che in cuor suo sperava, dopo giorni di allenamento in solitario ad Appiano da bravo soldatino, di essere reintegrato. Icardi non l’ha presa bene, è di nuovo arrabbiato e se non cambierà qualcosa, continuerà a tenere duro sulla propria posizione, ovvero rimanere all’Inter anche da separato in casa (situazione che potrebbe portare poi a fastidiosi strascichi legali). La dirigenza - che ieri è stata di nuovo ad Appiano, ma ha evitato di riparlare con l’argentino - confida che prima o poi Icardi cambi idea per non gettare via una fetta di carriera. Perché l'Inter non vuole tornare indietro: Icardi non farà più parte della squadra, ma chi lo vorrà dovrà comunque portare 75-80 milioni, la cifra chiesta al Napoli - che rimane in pole se Maurito aprisse all’addio - e paventata alla Roma per lo scambio con Dzeko (60 milioni più il bosniaco). L’ad riuscirà nel suo piano o dovrà accettare valutazioni inferiori? Icardi aprirà alle altre contendenti o dirà sì solo alla Juventus, sempre che Paratici si presenti davvero a fine agosto?