Affascinato dall’idea di portare il nome di Napoli in giro per il mondo, sbarcando in America dove il basket è uno degli sport più seguiti, il nuovo presidente del Napoli Basket Matt Rizzetta si racconta a CalcioNapoli24 in una lunga intervista, facendo chiarezza sui programmi societari e sul possibile coinvolgimento di una leggenda dello sport come Shaquille O’Neal.
Un'avventura che, insomma, tutti si aspettano che sia un'avventura vincente. Lei sarà contento, presidente, fra un anno, se ci ritroviamo in che situazione?
“Sicuramente, sportivamente parlando, nell'arco dei play-off che credo manca da un po' di tempo, quasi 20 anni se non erro. Poi fuori dal campo abbiamo anche degli obiettivi abbastanza importanti tra cui e l'internazionalizzazione del marchio di Napoli, del Napoli basketball, così per farci conoscere anche in un mondo che forse prima e nell'ambito cestistico almeno non esisteva. Quindi questi sono più o meno le due cose principali a cui vogliamo ambire”
Napoli è una città importante, è arrivato in Italia, ha investito nel calcio a Campobasso, qui si rende conto che è una città che ha anche delle richieste importanti. Immagino che ci sia anche il desiderio di lasciare un segno in questa città. Qual è il segno che vorrebbe lasciare?
“Avere una città, una piazza come Napoli, davanti a sé è impossibile non farti emozionare, non farti gasare, non farti prendere una motivazione pazzesca. Io sono di New York, quindi capisco benissimo le aspettative dei tifosi che hanno squadre con ambizioni importanti, quindi questo per me non è una cosa che mi spaventa. L'unica cosa che chiedo ai tifosi napoletani è di condividere questo progetto con noi passo per passo, perché non è sempre la destinazione che vale, ma è il percorso, la strada che faremo insieme. Quindi questa per me è l'unica cosa che chiedo e poi sicuramente gli sbagli faranno parte di ogni progetto, sicuramente li faremo noi come lo fanno anche tutti gli altri, però impareremo, miglioreremo sempre per il bene del progetto, per la piazza che per me è una piazza che merita un riconoscimento in un ambito cestistico, almeno ad un livello europeo che manca da un po' di anni”
Perché Napoli? Il percorso che ha portato Matt Rizzetta ad acquistare le quote del Basket Napoli come ci arriva? Da New York c'è un filo che lega con Napoli? Come lo si può sviluppare?
“Parlando personalmente, per me sposarmi ad un progetto in questo momento della mia vita, della mia carriera, devo sentirmi legato al progetto ad un livello umano, e poi ho origini di emigranti meridionali ed è impossibile non emozionarti ad un progetto del genere. Quindi, con tutto il rispetto per le piazze del Nord, io non ci andrei mai. Io sono qui perché mi sento una parte di questa famiglia napoletana, che merita palcoscenici più importanti, anche se sono uno straniero con il sangue mi sento veramente legatissimo a questa piazza, e cercherò di mettermi sempre a disposizione per creare qualcosa di speciale”
Si è parlato tanto di Shaquille O’Neal, di un suo coinvolgimento, il suo avvocato è stato con lei al palazzetto la scorsa stagione: per aiutarci a fare un attimo chiarezza, quale può essere il coinvolgimento di una leggenda riconoscibile in tutto il mondo?
“Dobbiamo ancora definire i dettagli ad un livello societario, però la volontà di entrambe le parti sicuramente c’è, lui ci sta già dando una mano, ha fatto già qualche dichiarazione durante gli NBA play-off: sicuramente farà parte del progetto in un modo o nell'altro, però ad un livello societario per quanto riguarda le azioni, le quote, bisogna ancora capire un po' meglio come possiamo perfezionare questa cosa, però sicuramente lui farà parte della famiglia in un modo o nell'altro”
Lo vedremo a Napoli, insomma, prima o poi.
“Eh, magari sì. Con una persona come Shaq, lui è fatto come tutti noi. Io penso che il popolo napoletano è un popolo perfetto per lui, perché vivono entrambi delle emozioni della gente, del colore e dei valori umani che ci legano. Quindi io penso che lui sarà un rappresentante perfetto per questo progetto, e spero di perfezionare tutti i dettagli nelle settimane a venire”
La scorsa stagione in Italia c'è stata una proprietà americana (Pistoia, ndr) che ha avuto dei problemi: cosa devono pensare i tifosi del Napoli Basketball? In cosa lei può dire che non si ripeterà un’altra proprietà americana che arriva e poi lascia la realtà.
“Faremo totalmente il contrario, se loro hanno detto destra noi diciamo sinistra, se loro hanno detto perdiamo, noi diciamo vinciamo. Cercheremo di imparare, di studiare un po’, vogliamo capire perché hanno sbagliato e poi vogliamo imparare da queste cose per cercare di migliorarci e di non fare errori che forse le altri hanno fatto”
La scelta di James Laughlin totalmente outside box, possiamo definirla così, da un mondo nuovo. Come nasce e cosa può portare un approccio diverso come quello lì americano?
“Stiamo cercando di mischiare un insieme di prospettive, di gente: abbiamo ingaggiato come coach Magro che è un coach italiano, però anche aveva un'esperienza importante di livello internazionale. Per il ruolo di GM abbiamo deciso di puntare su una figura americana che conosce benissimo l'ambito della NBA, che è il prodotto principale nell'ambito cestistico globale. Quindi questa più o meno sarà la nostra strategia, di sposarci con personaggi che vengono da ambiti diversi, però che si completano, alla fine dobbiamo lavorare sempre in sintonia. Io la sto già vedendo tra Magro James, stanno già lavorando come se fossero amici da una vita”
Al Palabarbuto è già stato, è stato anche al Maradona, le chiedo cosa si cosa si è portato dietro di quelle due esperienze, e se magari nell'idea di aprire ancora di più il brand Napoli magari c'è la possibilità di instaurare un qualsiasi genere di rapporto con il calcio Napoli.
“Certo, per quanto riguarda il Palabarbuto non vogliamo mai perdere l'entusiasmo, la passione che vive dentro il palazzetto. Una cosa che mi ha colpito fino in fondo, fin dalla mia prima esperienza, ed è una cosa che non vogliamo mai perdere. Però vogliamo cercare anche di ottimizzare l'esperienza per i tifosi, cercando di creare esperienze più moderne, innovative per portare più famiglie e al palazzetto. In ottica futura la volontà sicuramente per un nuovo palazzetto c'è, però bisogna capire un po' meglio come possiamo muoverci in questo”
E il Maradona? Può essere qualcosa che può interessare anche a livello intersocietario, anche se non sempre è semplicissimo.
“Il Maradona è ormai un tempio importantissimo sportivo, è impossibile entrare e nello stadio senza farti emozionare. Cercheremo di prendere qualche pizzico di cose che funzionano bene nel Maradona e così per per portarle al PalaBarbuto”