Amadou Diawara è perennemente in bilico: tra panchina e campo, tra un sorriso e il dispiacere, tra quella voglia di spaccare le partite e quel timore, a volte, di non riuscire neppure a farne parte. Dunque tra la necessità di immaginarsi altrove per giocare con continuità e il coraggio di restare aggrappato a questa squadra, il Napoli, per continuare a crescere fino a convincere l'allenatore per avere più spazio.
Rileggendo le statistiche, accorgendosi d'aver giocato appena 345 minuti, essendo il diciassettesimo giocatore più impiegato da Ancelotti (più di lui hanno giocato anche Maksimovic e Malcuit), Diawara si domanda se sia il caso di guardarsi attorno oppure convenga restare a Napoli, rispettare il contratto e continuare a lavorare, in allenamento, per invertire la tendenza, per regalarsi qualche occasione in più. Offerte per Diawara non mancano, specialmente dall'Inghilterra, ma per il Napoli è incedibile e la valutazione di quasi cinquanta milioni è la conferma di una necessità minima di cederlo. Tutto rimandato all’estate, salvo sorprese, e per Diawara altri sei mesi a disposizione per dare un senso ulteriore alla sua stagione. Per tornare ad essere l'enfant prodige conosciuto e ammirato con Sarri: è solo una questione mentale.