ESCLUSIVA - Fichera: "Persi la finale dopo che rinunciai a un punto assegnato, non era valido. Muntari in Milan-Juve? I giocatori sapevano che era gol, la sudditanza esiste!"

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ESCLUSIVA - Fichera: Persi la finale dopo che rinunciai a un punto assegnato, non era valido. Muntari in Milan-Juve? I giocatori sapevano che era gol, la sudditanza esiste!

Marco Fichera è uno schermidore italiano, vincitore di una medaglia d'argento ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016. Nato ad Acireale nel

Marco Fichera è uno schermidore italiano, vincitore di una medaglia d'argento ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016. Nato ad Acireale nel 1993, il giovane talento italiano specializzato nella spada è un noto tifoso della Juventus ed è stato contattato dalla nostra redazione in esclusiva in vista del big match di domenca sera tra Juve e Napoli. 

Gesto esemplare in finale al Grand Prix di Bogotà, dove ti assegnano un punto non valido e con un grande gesto di fair play lo fai notare perdendo poi quella finale. Come si potrebbe tramandare questa sportività in tanti altri sportivi?

"In realtà è una cosa che non si costruisce, non è la prima volta che succede sia da parte mia che di altri, lo rifarei ancora. Non mi vanto del mio gesto per identificarmi nell'atleta corretto. La realtà è che noi atleti dobbiamo essere un esempio. La sportività sta davvero alla base dello sport".

E' davvero così difficile vedere la stessa lealtà in uno sport tanto seguito come il calcio?

"Sicuramente ci sono alcune realtà dove è più complicato essere sportivi e avere la stessa lucidità. Ad esempio il calcio è uno sport di contrasti, quindi essendoci il contrasto e il dolore a volte in situazioni di trance agonista si fanno e dicono cose sbagliate. Questo non per voler giustificare, ma ogni sport ha delle sue caratteristiche. Non è stato per niente facile per me togliermi un punto, dovrebbe essere fatto anche nel calcio ammettendola di averla toccata o no, aver fatto una simulazione o no ecc. Chiaramente sono mondi distanti e la cultura è completamente diversa. Ogni sport ha le sue caratteristiche. Ma essendo sotto gli occhi di tanti riflettori bisognerebbe sempre fare attenzione".

Una provocazione a te che sei juventino. Su quell'episodio del gol di Muntari in Milan-Juventus nello scontro scudetto non dato, credi che i giocatori bianconeri avrebbero dovuto segnalarlo all'arbitro?

"E' inutile essere ipocriti, che fosse gol si sapeva, lo sapevano i giocatori anche se non tutti. Non era così palese in campo perchè nessuno degli arbitri aveva visto niente. Io vivo lo sport individuale e posso permettermi di essere me stesso al 100%, il calcio è un gioco di squadra e un giocatori qualsiasi non può prendersi la briga di prendere delle decisioni, anche se è vero che nel calcio ci sono stati episodi di sportività. E' chiaro che è molto più raro, ma nel calcio gli episodi sono tantissimi. Il gol di Muntari è stato uno di quegli episodi che viene strumentalizzato dall'opinione pubblica. Se andiamo a vedere un campionato, purtroppo, ci sono un tot di errori a favore e contro la Juve, il Napoli, ecc. La verità è che tutte le grandi come Juve, Napoli, Roma, Inter e le altre avranno sempre più 'favori' rispetto alle piccole come in tutti gli sport, è inutile nascondersi c'è sempre una sudditanza psicologica su chi è più forte".

Nasci ad Acireale e ti trasferisci a Milano, da cosa nasce questa grande passione per la Juventus?

"Nasce dal fatto che in famiglia siamo tutti juventini, quindi è una tradizione di famiglia. Poi io mi sono innamorato sportivamente di Alex Del Piero e quindi ho seguito lui e di conseguenza la Juve".

Ti rivedi in lui come calciatore?

"Sì. Del Piero, secondo me, nella sua carriera ha avuto uno stile di vita unico. Il suo modo di vivere la vita calcistica in modo corretto, senza mai andare oltre le righe mi ha colpito, così come quello di Marchisio e Pirlo. Questi sono i calciatori e gli sportivi in cui mi rivedo".

Conquisti l'argento già molto giovane ai Giochi Olimpici di Rio 2016, quindi un secondo posto proprio come la Juve in Champions per due volte. Volevo chiederti se è più la gioia di essere arrivati sul podio e per la Juve in finale o il dispiacere di non avercela fatta ad arrivare all'oro per te e la tua squadra del cuore?

"Sono due discorsi diversi che però hanno un punto in comune. Il punto in comune è che sei arrivato ad un passo dal trionfare dopo aver costruito un progetto, che però poi lo vedi poi sfumare al fotofinish. Noi abbiamo fatto un percorso particolare che si è concluso con l'argento Olimpico. La Juve, invece, c'è sempre con costanza in quei palcoscenici. Il Real e il Barcellona però in quelle finali erano ogettivamente più pronte".

Juventus-Napoli, chi vince?

"Io dico pareggio, ma non perchè sono tifoso, ma mi aspetto una partita di questo tipo".

Il tuo prossimo obiettivo personale? E quello con l'Italia?

"Il mio è quello di arrivare preparato ai Campionati del Mondo che si svolgeranno in Cina e riuscre a prendere una medaglia. Per quanto riguarda l'Italia coincide con il mio, fare un grande Mondiale e provare a prendere una medaglia a squadre".

di Giuseppe Foria

©RIPRODUZIONE RISERVATA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE

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