Undici anni di esordi: dal Cittadella ai giorni nostri, sei anni fa l'ultimo KO

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Undici anni di esordi: dal Cittadella ai giorni nostri, sei anni fa l'ultimo KO

Il Napoli esce sconfitto alla prima stagionale con il Sassuolo. Non accadeva da sei anni, quando nel 2009 gli azzurri, guidati da Donadoni, si arresero per 1-2 in casa del Palermo. Nessun dramma anticipato, però, solo asettica statistica, che anche è l'occasione per ripercorrere gli esordi, quasi sempre positivi, dell'era De Laurentiis.

2004-2005 - Ormai più di un decennio fa. Altri tempi, altro calcio. Ci si chiamava ancora Napoli Soccer e quella squadra rinata dalle ceneri e affidata a Ventura giocò la prima partita solo alla terza giornata di campionato: un Napoli-Cittadella passato alla storia per l'immagine fantastica di un San Paolo gremito, che quell'anno contò quasi ventimila abbonati. Finì con un rocambolesco 3-3, con i goal di Ignoffo, Savino e Toledo che non bastarono a superare gli avversari. La prima giornata vera e propria, poi, si recuperò un paio di settimane dopo e il Napoli riuscì a vincere con il Vis Pesaro grazie alla rete di Varricchio al '94. Alla fine dell'anno l'Avellino rovinò la festa del Napoli ad un passo dalla promozione.

2005-2006 - La favola di Reja era iniziata già da un po' e il Napoli si ripresentava in C con una squadra rinnovata e tanti calciatori che saranno protagonisti fino alla risalita in Serie A. L'esordio stagionale si giocò in casa dell'Acireale e il Napoli vinse 2-0: un risultato all'inglese tutto a firma di Emanuele Calaiò, che sarà il cannoniere indiscusso di un Napoli che stravinse il campionato e conquistò la Serie B.

2006-2007 - Si cominciò con una vittoria anche al primo anno in serie cadetta, quella che sarà poi ricordata come una delle stagione di Serie B più belle di sempre, con Napoli, Juventus e Genoa. All'esordio gli azzurri sfidarono il Treviso al San Paolo: la doppietta di Bucchi, il gol di Grava e la rete fantastica di Dalla Bona consentirono al Napoli di vincere per 4-2 e dar inizio ad una storica cavalcata fino al tanto atteso ritorno in Serie A.

2007-2008 - Un Napoli timido e giovane, autentica rivelazione del campionato, ritroverà la qualificazione in una competizione europea dopo quattordici anni di astinenza. La prima volta in Serie A, sempre con Reja in panchina, andò malissimo: Matri e Foggia consegnarono un amarissimo 0-2 al Napoli e il Cagliari uscì vittorioso dallo stadio San Paolo. Solo alla giornata successiva venne fuori il talento dei vari Hamsik, Lavezzi e Gargano che quell'anno dettero del filo da torcere a tutte le grandi.

2008-2009 - Forse l'anno più buio della gestione De Laurentiis. La squadra finì il campionato al dodicesimo posto in classifica e Reja fu esonerato prima di poter concludere a testa alta il suo ciclo al Napoli. Eppure, l'esordio stagionale non andò poi così male: gli azzurri iniziarono a Roma, in quella trasferta all'Olimpico del 31 agosto che diverrà famosa non certo per il risultato sportivo. Al goal di Aquilani rispose Marek Hamsik e finì 1-1, mentre i telegiornali di tutta Italia raccontavano una verità distorta sugli eventi della metropolitana.

2009-2010 - Arriviamo a quell'esordio di sei anni fa. Senza troppa fiducia dall'ambiente, Donadoni guidò la prima parte della stagione fino all'esonero, quando la squadra fu poi affidata a Walter Mazzarri. La prima giornata di campionato si giocò a Palermo, dove a nulla servì il goal di Marek Hamsik: i rosanero vinsero per 2-1 e tra i marcatori ci fu anche Edinson Cavani, che da lì ad un anno sarebbe venuto a Napoli per fare la storia. Alla fine, tutto merito di Mazzarri, la squadra si riprese e riuscì ad arrivare sesta in campionato, conquistando un posto in Europa League.

2011-2012 - L'anno della prima Coppa Italia, che mancava in bacheca dal 1987. La prima gara di campionato fu rinviata per via dello sciopero dei calciatori e il Napoli iniziò dalla trasferta a Cesena, per poi recuperare la prima giornata con il Genoa a ridosso di Natale: in ogni caso, si vinsero entrambe le partite. Prima l'1-3 agli emiliani, con i gol di Lavezzi, Campagnaro (dopo la sventurata estate dell'incidente automobilistico) e Hamsik; poi il 6-1 casalingo contro i fratelli rossoblu, con le firme di Cavani (doppietta), Hamsik, Pandev, Gargano e Zuniga.

2012-2013 - L'ultima con in panchina Walter Mazzarri. All'esordio il Napoli ritrova il Palermo, che lo aveva sconfitto due anni prima, e si prende la sua rivincita: un secco 0-3 firmato da Hamsik, Maggio e Cavani che diede il via ad una delle stagioni più emozionanti della storia recente del club. Si arrivò secondi in classifica, alle spalle solo della Juventus, e gli azzurri conquistarono l'ultimo piazzamento in Champions League. Poi Mazzarri diede l'addio ed al suo posto arrivò Rafa Benitez.

2013-2014 - Comunque la si pensi sul tecnico spagnolo, la sua prima stagione al Napoli fu di sicuro esaltante. Un calciomercato con i fuochi d'artificio, un girone di Champions giocato alla grande e fallito solo per qualche goal e un terzo posto di tutto rispetto a fine stagione. Alla prima gli azzurri giocarono in casa con il Bologna e travolsero i felsinei per 3-0 con il goal di Callejon e la doppietta, ancora una volta, di Marek Hamsik.

2014-2015 - Siamo alla fine del nostro excursus. E' storia recente: l'anno scorso, nell'ultima stagione di Benitez al Napoli, gli azzurri iniziarono il campionato ancora una volta con una vittoria, questa volta in trasferta, contro il Genoa. Callejon sblocca il match dopo tre minuti, Pinilla ristabilisce la parità e Jonathan De Guzman, oggi ad un passo dall'addio, segna il goal che vale la vittoria al 95esimo minuto. Poi le cose non andarono per il meglio e il Napoli si ritrovò quinto in classifica alla fine dell'anno, pronto per iniziare l'ennesima rivoluzione tecnica.

Sei vittorie, due pareggi e tre sconfitte in undici anni di esordi nella storia targata Aurelio De Laurentiis. Un bottino niente male che, in ogni caso, ha un valore puramente statistico. La storia del Napoli, e del calcio in generale, insegna che i primi novanta minuti non sono mai bastevoli per dare giudizi, specie quando, come nel caso di Sarri, si tratta di commentare un ciclo appena cominciato, che necessita ancora di tanta pazienza e fiducia.

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