Una volta per ragioni familiari, un paio di volte per divergenze societarie (firmando quattro giorni dopo con una nuova squadra), una volta per andare a firmare dall’altra parte del mondo. La carriera da allenatore di Paulo Sousa è stata finora un giro del mondo non indifferente: dal novembre del 2008 al giugno del 2023 la somma dei chilometri tra le sedi di lavoro del portoghese raggiunge la bellezza di 46006 chilometri. Quasi 6mila in più della lunghezza dell’Equatore (40076). Con una serie di interruzioni contrattuali, dati di fatto.
(di Claudio Russo - @claudioruss)
Allo Swansea, nel 2009, firmò un triennale: tempo una stagione, contratto sciolto per andare al Leicester. Due anni dopo, in Ungheria con il Videoton. Altro triennale, a metà della corsa, un anno e mezzo dopo, interruzione contrattuale. 2013, biennale in Israele con il Maccabi Tel Aviv. Un solo anno, poi dritti in Svizzera al Basilea: ancora un triennale, neanche questo concluso con successiva tappa alla Fiorentina. Qualcosa in più? Un contratto di tre anni e mezzo con il Bordeaux nel 2019, stracciato a seguito di dispute con la società francese in pieno agosto 2020. Poi due esperienze tra Polonia e Flamengo, 10mila chilometri di distanza tra una rescissione anticipata - l’ennesima, pagando peraltro - ed un esonero. Infine Salerno, con un contratto allungabile in caso di salvezza, ed una clausola rescissoria attivabile per stracciare il contratto. Guarda un po’.
Facendo un po’ i conti, rileggendo l’esperienza di Paulo Sousa in panchina:
A confronto la cinquantina di chilometri tra Salerno e Napoli sarebbero un’inezia, il filo conduttore sarebbe il contratto da interrompere. Sarebbe il settimo. Un vício, un vizio.
Tutte le news sul calciomercato Napoli e sul Napoli