La prima tappa dell'anno si avvicina: conto alla rovescia per Frosinone. Passato anche Ferragosto, si inizia a fare sul serio. E la nuova stagione dei campioni d'Italia in carica partirà dallo stadio Benito Stirpe, contro una neopromossa, nonché un piccolo Napoli della cadetteria per il dominio e il vantaggio maturato durante l'anno, chiuso non a caso con la vittoria del campionato di Serie B.
In panchina non ci sarà più Fabio Grosso, artefice del grande successo citato, piuttosto Eusebio Di Francesco, tecnico la cui mentalità e filosofia di gioco è piuttosto chiara da anni e che vanta una certa esperienza in Serie A.
Il modulo del 53enne di Pescara, a tal proposito, è un must da sempre: il 4-3-3, di scuola un po' zemaniana, ma con doverosi accorgimenti difensivi aggiunti negli anni per evitare imbarcate o nell'esporsi troppo. Le recenti delusioni e scottature lo hanno portato ad aggiornamenti tattici preziosi in fase di non possesso, ma con un gioco comunque propositivo.
E' chiaro che l'allenatore potrebbe impostare una gara differente contro la corazzata partenopea, anzi è tenuto a farlo per non essere travolto giocando apertamente, ma non dovrebbe piazzare il famigerato pullman davanti alla porta. I ciociari, al netto dell'attenzione difensiva, saranno insidiosi sulle fasce.
I terzini spingeranno abbastanza, Oyono in particolare che ha caratteristiche preziose in fase di slancio, e in avanti anche Caso - ala completa di affondo dotato di buone qualità - sarà da attenzionare. Dalla panchina potrebbe subentrare - a meno che non inizi titolare a sorpresa proprio al posto di Caso - il georgiano Kvernadze che a Frosinone sperano possa seguire le orme di Kvaratskhelia. Ma oggettivamente è ancora un tantino acerbo per riuscirci davvero e da subito.
In porta ci sarà un buon portiere di prospettiva come Turati tra i pali, così come la mediana sarà retta soprattutto dall'impeto di Abdou, mezzala di buona qualità box to box abile in entrambe le fasi. Sottoporta, infine, occhio ai 194 centimetri di Borrelli, abruzzese dal cognome napoletano.
Guai a sottovalutare il debutto e gli azzurri non lo faranno di certo: i padroni di casa non hanno nulla da perdere, anzi solo da guadagnare nel fare un figurone, e il caldo incalzante e le sorprese della prima giornata non sono da ignorare. Tutto questo con una promessa ovviamente doverosa: se il Napoli farà da subito il Napoli come crediamo e speriamo, non ci sarà partita.