Notizie calcio - Cesare Prandelli, ex ct dell'Italia, parla al Corriere della Sera delle brutte notizie ricevute in questi giorni a causa dell'emergenza Coronavirus in Italia:
«All’inizio sembrava un bollettino di guerra. Una situazione difficile da accettare. Sono preoccupato per i miei figli, per le persone a cui voglio bene, per la mia piccola comunità. Ho tanti pensieri in testa...Credo che quando l’emergenza ci darà tregua dovremo ricominciare in maniera diversa e ridisegnare la nostra vita. La mia generazione non ha mai vissuto momenti così drammatici. Dopo Chernobyl ci dicevano di stare in casa, ma era durato solo pochi giorni. Ora è differente. Questa esperienza cambierà le nostre priorità. A Orzinuovi ho perso due amici carissimi, tifosi della Fiorentina, uno di 80 anni e l’altro di 64. È terribile sapere che la gente muore da sola in ospedale, senza il conforto di un familiare, senza una carezza. E che non possiamo onorarla con un funerale. Sorrido di fronte a chi dice che facciamo dei sacrifici a stare in casa. I sacrifici li fa chi lavora 24 ore al giorno per salvare delle vite».