Serie A - I tre regali allâInter sono solo lâultima parte di una quantità clamorosa di errori. Ci sono gli errori individuali, i pasticci di coppia, gli sbagli di posizionamento e le papere. Di tutto di più, purtroppo, in una sorta di festival dellâhorror difensivo. In generale con 25 gol subiti in 18 partite (media di 1.38 a match, proiezione di 52/53 reti subite alla fine della stagione), il Napoli ha la settima difesa del campionato, in coabitazione con Atalanta e Parma.
Il Mattino, analizza gli errori del Napoli. Nelle prime due giornate il Napoli ha subito 7 reti, sintomo di una fragilità della fase difensiva amplificata poi da errori evidenti individuali e collettivi. Il manifesto di questa stagione rischia di essere lo sciagurato autogol di Koulibaly al 92â di Juventus-Napoli, che ha vanificato la miracolosa rimonta da 0-3 a 3-3. Il 4-3 incassato in quel modo ha subito messo in crisi lâautostima azzurra. Da lì sono iniziati i regali: ne contiamo in totale almeno 7, ai quali vanno aggiunti altrettanti errori più o meno grossolani in retroguardia. Unâantipatica abitudine è, per esempio, quella rinverdita lunedì sera da Di Lorenzo, lo âscivoloneâ, che ha anche un sinistro significato figurato. Il terzino è stato sfortunato, Hysaj (soprattutto) e Manolas hanno completato lâopera non chiudendo su Lukaku. I problemi nella scelta corretta dei tacchetti erano già emersi nella gara con il Parma, alla âprimaâ di Gattuso, quando andò in scena il festival delle cadute. à il 4â quando Koulibaly scivola, concede metri e gol a Kulusevski e si infortuna pure. Nel finale, al 93â, lo emula Zielinski, che crolla a terra avviando il contropiede poi chiuso in gol da Gervinho. Omaggi della casa, come lo è stato il primo gol della gara poi vinta dal Bologna nel finale lo scorso primo dicembre: il pasticcio tra Koulibaly e Ospina (respinta del primo che anticipa lâuscita â a vuoto - del secondo) ha permesso a Skov Olsen di segnare il suo primo gol in A, avviando peraltro la rimonta della sua squadra.
Qualche omaggio è arrivato anche dai portieri: alla quarta giornata è Ospina che, generosamente, regala un rigore al Lecce con unâuscita folle, con sgambetto, su Rossettini. Gol senza conseguenze, visto che il Napoli vincerà 4-1. Spesso decisivo, specie in Champions League, il giovane Meret ha tuttavia sulla coscienza tre gol, tutti subiti con conclusioni finite sotto le gambe. Lâultima sul potente tiro di Lukaku, ma in precedenza non si era opposto alla debole conclusione di Freuler con lâAtalanta e non era stato abbastanza reattivo sul tiro ravvicinato di Traorè in Sassuolo-Napoli. «Papere» fisiologiche anche per grandi portieri come lui, anche se iniziano a essere troppo frequenti.
La fase in generale del Napoli sembra di burro anche per altri errori di posizione o di lettura del gioco. Sempre in Juve-Napoli, alla seconda giornata, il vantaggio di Danilo arriva da un inopinato contropiede, nato da una conclusione di Insigne, su corner per il Napoli, respinta dal volto di Bonucci. Un coast to coast che ha portato al gol senza opposizioni valide. La madre di tutti i ko casalinghi, Napoli-Cagliari 0-1 del 25 settembre, matura su un contropiede sardo dove Mario Rui non chiude sul cross di Nandez e Castro segna perchè è totalmente da solo al centro dellâarea, ignorato da Manolas e Di Lorenzo e con Koulibaly in chiaro ritardo. In ripartenza anche la rete subita da Lasagna nel match con lâUdinese (1-1): Mario Rui si fa respingere da pochi passi il cross su effetti dellâangolo, la fuga di Fofana e lâimbucata per Lasagna non trovano ostacoli. Anche il 2-2 dellâAtalanta è un errore: Toloi sceglie il passaggio filtrante per Ilicic, con Koulibaly che si âstaccaâ dalla linea troppo presto e con Maksimovic che non sale per mettere in fuorigioco lâavversario. Lâultimo errore lo ha firmato Manolas, «stoppando» per Lautaro Martinez il cross di Vecino, anziché spedire lontano o in corner, intervenendo con lâaltro piede. Non câè che dire, Gattuso ha molto da lavorare, sperando anche che tacchetti e dea bendata in futuro aiutino il Napoli, non sfavorendolo più.