Napoli - In esclusiva a Taca La Marca è intervenuto Gaetano DâAgostino, tecnico ed ex centrocampista di Roma e Udinese, il quale si è soffermato sul finale di stagione e su tanto altro, ecco quanto emerso:
De Paul-Napoli â âEâ un giocatore importante, lo ha dimostrato allâUdinese e con la nazionale argentina. Parliamo di una mezzala offensiva, lega il gioco ed ha grande piede, oltre ad essere già abituato alle pressioni giocando in squadra con Messi. Poi a Napoli gli argentini si son sempre trovati bene.â
Sanchez - âPuò fare ancora benissimo, è un calciatore di caratura internazionale. Ha girato lâEuropa e ogni campionato porta con sé una diversa preparazione settimanale: doveva solo riabituarsi allâItalia. Il prossimo anno, se dovesse restare allâInter, potrebbe davvero disputare un ottimo campionato, essendo uno abituato a fare gol.â
Centrocampo Napoli - âForse manca un giocatore alla Nainggolan o alla Barella, manca quel calciatore che ruba palla e riparte. Il giocatore moderno deve saper fare entrambe le fasi. Serve un elemento dinamico, che fa legna, ma nel corso dellâanno ti segna anche 5-6 gol. Allan è un top, ma il suo tempo a Napoli sembra finito e deve essere sostituito da un calciatore allâaltezza.â
Rimpianto Napoli - âLâunico rammarico è aver detto di no al Napoli in maniera frettolosa, era un periodo bello perché mi sentivo importante e tante squadre mi cercavano, ma allo stesso tempo ero confuso. Uno come me al Napoli si sarebbe divertito e avrebbe divertito la gente.â
Scudetto con la Roma - âSono passati 20 anni, ma il ricordo è indimenticabile. La festa al Circo Massimo fu qualcosa di meraviglioso. Dispiace oggi vedere le piazze del Sud patire il gap con le squadre del Nord. Questo dipende da vari fattori che abbracciano non solo le società ma anche i tifosi: al nord hanno obiettivi prefissati, non è importante se si perde un derby, perché câè il traguardo finale al quale mancano 36 giornate. Al Sud ci si deprime o esalta per una partita, alla Roma hanno massacrato Fonseca, che per me ha fatto una grande stagione allâesordio in Serie A, dopo due partite. Lo stesso con Sarri ma la Juventus ha resistito: se Sarri avesse allenato una squadra del Sud, con le prestazioni offerte questâanno, sarebbe stato esonerato. Invece il tecnico è stato protetto, perché lì non câè Ronaldo o Sarri, ma câè la società .â