Il giorno dopo Napoli â Lazio. Molto semplicemente: finalmente! Finalmente una partita tosta, vibrante, gagliarda. Finalmente una partita nella quale non si sono divertiti solo gli avversari. Finalmente uno stadio che canta dal primo allâultimo minuto e anche oltre e che sostiene e spinge la squadra nel peggior momento dellâera De Laurentis. Finalmente, perché vedere il San Paolo zitto e muto e diventato terra di conquista da parte di tutti, era divenuta una cosa insopportabile. Il Napoli ha bisogno di Napoli che lo spinga e sostenga. Il Napoli ha bisogno della sua gente.
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Il giorno dopo Napoli â Lazio. Spinti dalla folla, gli azzurri partono bene. Squadra alta e corta. Quasi sempre primi sulle seconde palle. Due giri di lancette e Insigne si inventa una serpentina straordinaria nellâarea biancoceleste. Dopo un decennio di tiri a giro, tutti i difensori che lo affrontano, pensano a chiudergli il destro. Lui li frega e scappa via sul piede debole. In corsa cambia passo e infila Strakosha. Napoli avanti. Partire bene, mai come ieri sera, era importantissimo.
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Il giorno dopo Napoli â Lazio. Pochi minuti dopo, Hysaj la combina grossa. In giravolta, con una mossa da arte marziale, rifila un calcione senza senso e senza logica a Caicedo. Rigore netto. Sul dischetto Immobile. Nessun rigore sbagliato in stagione. Non si hanno notizie di pellegrinaggi effettuati o di benedizioni ricevute; tralasciando il sacro, forse è il profano o il pessimo fondo del campo ad aiutare il Napoli. Qualche settimana addietro scivolò Di Lorenzo, ieri sera è scivolato il capocannoniere della serie A e il tiro dagli undici metri è finito in curva.
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Il giorno dopo Napoli â Lazio. Ma Hysaj, eppure tra i meno peggiori nelle ultime uscite, - e anche questa la dice lunga sulla stagione del Napoli - non è âcontentoâ. Dopo unâaltra manciata di minuti, stende con un altro fallo inutile Immobile. Rimedia il secondo giallo e lascia la squadra in dieci. Da questo momento inizia una partita di altri tempi. Gattuso tira fuori Lobotka che benissimo aveva iniziato e inserisce Luperto. Di Lorenzo torna sulla sua fascia di competenza e la squadra se ne gioverà . Di contro, Luperto centrale, è un pericolo costante. Tra appoggi sbagliati e svirgolate in piena area, non ne indovina una. Fortuna che ieri sera Manolas ha giocato anche per lui.
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Il giorno dopo Napoli â Lazio. Lâespulsione di Leiva ristabilisce la parità numerica. Lo stadio e la squadra tirano un sospiro di sollievo. Le occasioni si sprecheranno da una parte e dallâaltra. Pali, traverse, goal sbagliati ed annullati . Fino al triplice fischio che spalanca le porte della semifinale della coppa nazionale, lâunico vero e reale obiettivo di questa stagione che rischia seriamente di passare agli archivi come anonima.
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Il giorno dopo Napoli â Lazio. Molto bene Demme che corre come un dannato. Del resto in Germania sono sempre atleticamente molto ben preparati. Sempre pronto a ricevere palla, svelto di testa e di piede nello scarico. Un elemento che occorreva come il pane a questa squadra. Il suo acquisto dimostra che a gennaio gli elementi utili alla causa esistono. Resterà un mistero perché tali operazioni non furono fatte anche gli scorsi anni con il Napoli per ben due volte campione di inverno.
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Il giorno dopo Napoli â Lazio. Sistemato il centrocampo, manca ancora qualcosa. Anche ieri sera evanescente Milik. Strakosha ha anche provato a farlo segnare, ma per il resto, ha tenuto âsopraâ pochissimi palloni, tanti tagli e movimenti sbagliati e nel finale si è inventato una serpentina nellâarea sbagliata che per poco non regalava il pari alla Lazio. Se non dovesse arrivare un attaccante, si spera che Mertens torni a giocare e a buttarla dentro.
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Il giorno dopo Napoli â Lazio. La squadra non è certamente guarita. Contro la Fiorentina si doveva ripartire dal secondo tempo proprio contro la Lazio in campionato e sappiamo tutti come andò a finire. Ora si tratta di ripartire dalla gara di ieri, magari recuperando qualche infortunato, Mertens e Koulibaly su tutti. Domenica sera al San Paolo arriveranno âloroâ, quelli che da sempre si sogna di battere. Quelli contro i quali non sarà mai una partita come le altre. Il San paolo è tornato ad essere un catino. Proviamo a toglierci sto âsfizioâ.
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Stefano Napolitano