Napoli, il pagellone di fine ritiro: l'MVP in uscita Verdi, Rui sul podio! Finalmente un capitano, Milik timido e la scommessa vinta Gaetano

Ritiro Napoli fonte : dai nostri inviati a Dimaro-Folgarida, Guadagno, Guardasole, Novellino e Scala
Foto di Ciro De LucaFoto di Ciro De Luca

Dimaro Folgarida (TN) - Termina il ritiro 2019 della SSC Napoli, tempo di bilanci per la squadra di Ancelotti: il pagellone di fine preparazione di CN24.

DIMARO FOLGARIDA (TN) - Termina il ritiro Dimaro 2019 della SSC Napoli per la squadra di Carlo Ancelotti sul terreno di gioco di Carciato. Il Napoli, adesso, partirà per Edimburgo per la sfida al Liverpool, poi sfiderà il Marsiglia e due volte il Barcellona negli States. E' tempo di primi bilanci dopo ventidue giorni di duro lavoro sotto gli occhi attenti del tecnico di Reggiolo e del figlio, Davide Ancelotti. Lavoro con la prima squadra, ma anche con tanti Primavera aggregati sul campo di Carciato per la preparazione in vista della stagione 2019/20 della SSC NapoliCalcioNapol24 ha seguito l'intera preparazione in Val di Sole, da qui il pagellone di fine ritiro con tutti i calciatori del Napoli coinvolti.

Esultanza Insigne, foto: Ciro De Luca

Ritiro Dimaro 2019, le pagelle dei portieri

  • Orestis Karnezis 6: l'estremo difensore greco si vede solo per mezzo ritiro. Il portiere azzurro lavora tanto in palestra: lavoro differenziato e personalizzato per una botta alla schiena rimediata a preparazione in corso. Incolpevole nella sconfitta contro il Benevento, gli errori non sono i suoi. Prezioso nell'affiancare i giovani azzurrini aggregati in rosa durante il lavoro estivo. Buono a metà.
  • Davide Marfella 6: lascia il ritiro a preparazione in corso. Per lui la riconferma tra i pali del Bari, arrivata non per caso. Testa bassa e lavorare: nulla di più, nulla di meno. Eccellenza campana.
  • Nikita Contini 6: ci si aspettava qualcosina in più dal portiere azzurro, dopo l'ottimo campionato tra le fila della Robur Siena. Nikita, invece, si è limitato a fare il compitino, senza rubare l'occhio e senza strappare particolari applausi. Forse con la testa già altrove e le valigie già pronte da un pezzo. Si può dare di più.
  • Hubert Idasiak 7.5: è lui il vero protagonista di tutto il ritiro a Dimaro Folgarida. Applausi a scena aperta per il classe 2002 azzurro. Un talento da tenersi stretto, e lo sa anche Alessandro Nista. L'eccellente preparatore del club partenopeo lo prende sotto la propria ala protettiva: incitamento, lavate di testa e tanti preziosi consigli. Meritava, probabilmente, una chance da titolare in una delle tre amichevoli giocate al campo di CarciatoPredestinato.
  • Alex Meret 6+: il padrone di casa arriva in gruppo solo il 18 luglio. Ciò, però, non ne pregiudica il lavoro: solita attenzione e emticolosità, agli ordini di Re Carlo e Nista. Sul suo voto finale, però, pesa lo scivolone contro la CremoneseDanilo Soddimo lo beffa da metà campo, lui finisce imbrigliato tra la trama della rete: la fotografia finale è eloquente ed ingiusta. Occhioai dettagli.

SSC Napoli, le pagelle del ritiro dei difensori

Mario Rui in ritiro, foto: Ciro De Luca
  • Giovanni Di Lorenzo 6.5: entra in punta di piedi nello spogliatoio azzurro ma si integra alla perfezione. Grande intesa con i compagni e feeling con mister Ancelotti. Schierato da titolare contro il Feralpisalò, non ha fatto rimpiangere l'assenza di Elseid Hysaj Kevin Malcuit, anzi. Spinge fino alla linea di fondo, crea superiorità numerica in attacco e difende egregiamente. Buona la prima.
  • Elseid Hysaj 6: sembrava destinato alla partenza, ora è un peso per la SSC Napoli. C'è un terzino di troppo in rosa, è proprio lui. L'albanese ha la sua chanche nell'ultima uscita estiva in Trentino Alto Adige: contro la Cremonese scende in campo senza infamia e senza lode, non brilla di certo. Colpevole, come tutta la linea difensiva, delle prime due marcature dei lombardi di Massimo RastelliDi troppo.
  • Mario Rui 7.5: non basterebbe una giornata per raccontare il ritiro del laterale portoghese. Arrivato da esubero a preparazione in corso, si è riconquistato, a colpi di ottime giocate e prestazioni più che buone: titolare contro il Feralpisalò e subentrato nel pareggio contro i Leoni del Garda, è diventato l'idolo della tifoseria. Da sottolineare l'assist su punizione per la prima rete in azzurro di Kostas Manolas. "Mario, Mario", questo il coro dedicatogli dalla tribuna di Carciato: è il più acclamato dopo Lorenzo Insigne e Dries MertensSul podio.
  • Sebastiano Luperto 6.5: poteva fare di più, il banco di prova era di quelli importanti. Fa bene nelle uscite amichevoli, anche se il suo errore nei minuti finali contro il Benevento è costato la sconfitta nella prima partita stagionale. Bene da centrale, un po' meno da esterno sinistro. Il suo agente, Diego Nappi, è stato avvistato all'Hotel Rosatti: incertezza sul suo futuro? Il Napoli pare voler puntare su di lui. Il dopo-Albiol? Non ancora.
  • Nikola Maksimovic 6.5: non fa rimpiangere l'assente Kalidou Koulibaly. Sta bene nei tatticismi di Ancelotti ed il mister l'ha notato. Strappa applausi al pubblico, soprattutto ai più piccoli: è sempre disponibile a firmare autografi e scattare istantanee. L'arrivo in ritiro dei due figli gli mette serenità: spesso si è trattenuto con i due a giochicchiare sul terreno di gioco, complice la presenza di qualche compagno di squadra improvvisatosi portiere. Vice KK.
  • Lorenzo Tonelli 6+: mai una parola fuori posto. D'altronde lo si era notato anche negli anni addietro, quando la maglia azzurra l'ha indossata per tutta la stagione. Disponibile con tutti fuori dal campo e grintoso sul rettangolo verde: potrebbe far meglio ma probabilmente sa già di dover salutare la città di Napoli. Non è cambiato.
  • Faouzi Ghoulam 6.5: rinuncia alla Coppa d'Africa e alla vittoria della competizione con i suoi compagni di Nazionale. Arriva a Dimaro a razzo, voglioso di ritrovare la miglior condizione fisica e di tornare quello di un tempo. Nella seconda metà di preparazione paga, forse, lo sforzo iniziale. Fa, però, benissimo: gamba, coraggio e grinta. Torna sempre in hotel in mountain bike, inseguito dalla curiosità e dall'affetto dei  supporters azzurri. Napoletano DOC, a dimostrarlo le dichiarazioni anti-Juve ed anti-Sarri. Faouzi 2.0.
  • Kevin Malcuit 7: spinge tanto e bene sulla fascia, è a tutti gli effetti un'ala aggiunta. Non a caso Ancelotti lo prova ufficialmente da esterno destro alto nei tre dietro la prima punta. Prende il posto di Jose Maria Callejon contro la Cremonese, ma per ora è meglio che torni indietro. Ottima la scelta di farlo lavorare, a fine allenamento, individualmente sui cross. Sotto l'occhio vigile dello staff tecnico se la cava, senza l'arrivo di Giovanni Di Lorenzo avrebbe giocato, di certo, da titolare il prossimo campionato. Ala, che sorpresa!
  • Vlad Chiriches 6: rottura al legamento crociato in Nazionale, problemi muscolari e infortunio alla spalla: questo è stato l’anno calcistico del capitano della Romania. Recupera in vista del ritiro estivo per ritornare in forma. Lavora tanto in palestra e sulla sabbia per ritrovare la condizione migliore. Nelle tre amichevoli colleziona qualche minuto nella ripresa ma Ancelotti cerca di preservarlo per una stagione lunga e ricca di impegni. È uno dei pochi difensori azzurri capace di impostare la manovra, una delle caratteristiche appartenenti a Raul AlbiolRitrovato.
  • Kostas Manolas 7: l'entusiasmo della tifoseria è tutto per lui. Battezzato in hotel con il consueto karaoke, è chiamato a sostituire una colonna portante della fiesa e dello spogliatoio come Raul Albiol, volato al Villarreal. Il nuovo difensore azzurro entra senza bussare, anzi addirittura spingendo tutti. Proprio così, perché contro il Feralpisalò è bravo e furbo a spingere il difensore avversario quel poco che basta da fargli perdere l'equilibrio ed approfittarne per fare gol. Prima rete in maglia azzurra alla prima uscita con il completino della SSC Napoli. Al fianco di Koulibaly, adesso c'è quel pizzico di agonismo che mancava. Toc, toc...
  • Alessandro Zanoli 6: prende parte alla spedizione di Dimaro per un’esperienza importante e formativa, soprattutto con un allenatore vincente come Carlo Ancelotti. Garantisce impegno e serietà in campo, bravo nell’impostare la manovra, un po’ meno nell’uno contro uno. Non va al di là della sufficienza. Una settimana di ritiro per conquistare un’avventura in Serie C con il Bari. Il Principe.

Dimaro 2019, le pagelle dei centrocampisti

Verdi, Gaetano, Insigne e Callejon, foto: Ciro De Luca
  • Piotr Zielinski 7: le sue prodezze tecniche hanno incantato Carciato, il contagiri è nei suoi piedi. Quest’anno ha il compito di gestire il possesso palla in mediana, dalle prime amichevoli sembra pronto e soprattutto può davvero essere l’anno dell’esplosione che è mancata nelle scorse stagioni. Dimostrare di essere più continuo è il prossimo passo per diventare fondamentale nei dettami tattici di Carlo Ancelotti. Concentrato e motivato, il Napoli ha il suo regista. Filosofo in mediana.
  • Gianluca Gaetano 6.5: era soltanto una promessa da girare in prestito e, invece, con tanta determinazione è riuscito a convincere il tecnico di Reggiolo. Tre amichevoli disputate dal Napoli in questo ritiro, in tutte è partito dal primo minuto: segnale di fiducia dell’allenatore che ha colto le qualità del giovane talento. Ora è tutto nei suoi piedi, il club di De Laurentiis sta valutando se confermarlo in prima squadra oppure girarlo in prestito. Utilizzato sempre e solo da mediano, non è il suo ruolo, essendo un trequartista, ma ha saputo farsi valere con le doti tecniche sopraffine. Quel dribbling a Maksimovic e Idasiak (in un'esercitazione di 1vs1) è rimasto impresso nella mente dei tifosi. Scommessa vinta.
  • Luca Palmiero 6.5: elegante e umile sia in campo che fuori. È il cervello del centrocampo, un centrocampista di ragionamento. Uno stile che assomiglia a quello di Andrea Pirlo. Dopo un buon ritiro sotto gli ordini di Carlo Ancelotti, è alle prese con il Pescara per un campionato di Serie B da protagonista. Avrebbe meritato la permanenza in azzurro oppure una chance in A ma nella vita mai arrendersi. Alla Pirlo.
  • Marko Rog 6.5: raggiunge il ritiro di Dimaro sapendo di doverlo abbandonare presto, futili le valutazioni di Ancelotti. Nonostante questo, è uno dei migliori nella gara contro il Benevento. Grinta, ottimo controllo di palla, concentrazione e geometrie precise ma non bastano per convincere la società. Poteva essere il nuovo vice-Allan per caratteristiche ma ha lasciato Napoli il 23 luglio per approdare al Cagliari in prestito con obbligo di riscatto. L'incompreso.
  • Eljif Elmas sv: il giorno dopo la cessione di Rog, il Napoli ha ufficializzato il suo arrivo. Nello stesso giorno esordio con la maglia azzurra contro la Cremonese, ha preso il posto dell’infortunato Malcuit per giocare in mediana. Troppe poche indicazioni per valutarlo, intanto si è presentato alla piazza con una conferenza stampa dimostrandosi maturo nonostante la giovane età (classe 1999, ndr). Tutto da scoprire.
  • Valerio Labriola 6: è stata la prima in assoluto con i “grandi” per il classe 2001. Emozionato e impacciato, le sue qualità si nascondono dietro alla forte emozione di esser allenato da Carlo Ancelotti. Esperienza che fortifica in vista del prossimo anno in Primavera dove ha l’etichetta di vice-Gaetano, un talento non semplice da sostituire. Talento impacciato.
  • Karim Zedadka 6: gli spogliatoi della prima squadra azzurra li conosceva già il classe 2000. L’esterno è riuscito a dare intensità in tutti gli allenamenti, sfruttando le sue caratteristiche principali: forza e velocità. Una settimana di ritiro con il Napoli e poi è partito alla volta di Bedollo: posto in cui il Bari effettua il ritiro precampionato. Nuova avventura in Serie C per Zedadka dopo l’exploit in Primavera è un ritiro sotto gli ordini di Carlo AncelottiPendolino francese.

Pagellone ritiro SSC Napoli, gli attaccanti

Esultanza Lorenzo Insigne, foto: Ciro De Luca

  • Lorenzo Insigne 7,5: è il one man show di Dimaro-Folgarida, osannato dai tifosi partenopei e il primo ad infiammare le amichevoli e gli allenamenti con grandi giocate, gol di pregevole fattura e assist al bacio. Nelle amichevoli brilla contro FeralpisalòCremonese: nell'ultima, ha segnato su rigore dopo passetti e finta beffando il portiere, con il Feralpisalò due assist di pregevole fattura a Simone Verdi. Negli allenamenti, sempre in campo e mai in affanno: si diverte e fa divertire compagni e tifosi, ma soprattutto esegue gli ordini di Carlo Ancelotti. Un ultimo aspetto gli fa meritare un voto alto in pagella: il cambiamento radicale anche nell'atteggiamento, nella leadership da capitano e nella disponibilità con i tantissimi tifosi (si è sempre fermato, anche quando non gli competeva, per selfie e autografi). Esemplare è stato quel gesto verso i tifosi, incitandoli ad applaudire Mario Rui bersagliato nei giorni precedenti di fischi e critiche. Anche nello spogliatoio confermano, Insigne è diventato capitano vero.
  • Dries Mertens 6,5: è l'idolo dei napoletani, un'ovazione dalle tribune ad ogni sua apparizione sul campo di Carciato. Non brilla nelle amichevoli, un po' per tentativi tattici diversi provati da Carlo Ancelotti e un po' perchè gli è mancato il guizzo per trovare la rete. Tante fiammate, nei due match giocati e nelle partitelle, ma dal belga ci si aspetta sempre tanto in campo. Poi quella frase, nel finale di ritiro, tramite i suoi canali social speditaCallejon: "Inizia il nostro 7imo campionato in maglia azzurra, forse l’ultimo...ma quanto ci siamo divertiti frate", una frase sul futuro che fa tremare i Ciro-dipendenti. Una luce in ombra.
  • Alessio Zerbin 6-: il classe '99 è partito con gli azzurri, poi a metà ritiro ha raggiunto il Cesena. Per lui, un'esperienza con i giganti di questa squadra. Ma non è pronto e si vede: sufficiente nella prima settimana di ritiro, ha giocato quasi sempre da esterno alto, in allenamento e contro il Benevento (al posto di Callejon). Non ha brillato, non mettendo quasi mai in luce le sue caratteristiche, a differenza di altri giovani. Ma la stoffa ce l'ha. Da rimandare.
  • Josè Maria Callejon 7: un veterano di questo Napoli, un leader di questo spogliatoio. La freccia più duttile dell'arco di Ancelotti. Protagonista con Benevento (in rete) e Cremonese, non ha brillato con il Feralpisalò (e comunque ha servito l'assist da corner per la rete di Tonelli). Qualche leggerezza di troppo nei match amichevoli, ma il suo ritiro è fra i più positivi: si è sempre allenato, sempre grande spirito di sacrificio. Soprattutto con l'ultima idea del tecnico di Reggiolo: con la Cremonese, infatti, è stato provato nel ruolo di vice-Allan, aggiungendo così un'altra referenza al suo curriculum. Veterano e protagonista.
  • Amin Younes 6,5: finalmente protagonista di questo Napoli, dopo mille vicissitudini sta mostrando le sue qualità. L'Amin visto in ritiro si candida ad assumere un ruolo da protagonista nel 4-2-3-1 della prossima stagione, nel ritiro ha brillato soprattutto nelle amichevoli con Benevento (quando servì l'assist al bacio di prima a scavalcare la difesa per l'1-0 momentaneo di Callejon) e contro la Cremonese col terzo gol del Napoli su assist di Verdi: controllo difficile in area, smarcatura col fisico e collo piede a battere Ravaglia. Tanta qualità nel corto, ottimi dribbling e piede invidiabile. In alcune occasioni, come contro il Benevento e in qualche allenamento, però, lascia un po' a desiderare nel concludere le azioni. Tanto fumo, finalmente si intravede l'arrosto.
  • Simone Verdi 8: è il migliore del ritiro di Dimaro 2019 della SSC Napoli. Senz'ombra di dubbio, perchè l'attaccante ha mostrato tutta quella grinta, voglia e determinazione di voler convincere Carlo Ancelotti a restare a Napoli. E l'ha fatto non a chiacchiere, praticamente non parlando mai, ma sul campo e con low profile. Ma soprattutto con quei due piedi, destro e sinistro, che gli invidiano tutti gli attaccanti di Serie A. Ritiro completo per l'ex Bologna, che non ha mai saltato un allenamento e si è sempre messo in luce per qualità tecniche e applicazione tattica (è perfetto per il 4-2-3-1). Il migliore anche nelle amichevoli, sempre nella Top 3: sia contro il Benevento che contro Feralpisalò e Cremonese. Nel 5-0 ai bresciani, Verdi ha messo a segno una doppietta e acceso il secondo tempo col suo ingresso in campo, mentre nel 3-3 coi lombardi (sempre dal 45') un gol magnifico da fuori area e un assist al bacio (con lo scavino) per il gol di YounesL'MVP in uscita.
  • Arkadiusz Milik 5,5: chissà se hanno inciso le tanti voci di mercato sul suo conto, in particolare, e sul mercato del Napoli in attacco più in generale, o se ad incidere è stato il suo fisico, per il quale serve più tempo dei vari Insigne, MertensYounes per entrare in forma. Ma il ritiro del polacco non è stato certo entusiasmante: saltata la prima settimana, Arek ha raggiunto il gruppo per gli altri 15 giorni di ritiro. Ma salta anche la seconda amichevole, quella col Feralpisalò, per un affaticamento muscolare. E nella terza e ultima non brilla: parte titolare, ma non si rende praticamente mai pericoloso. Bene nelle partitelle e beffato da Manolas nell'esercitazione nell'1vs1, lo salvano le qualità su punizione. Ma il suo ritiro non è andato come se l'aspettava. Timido approccio.
  • Lorenzo Sgarbi 6: resterà in Primavera il giovane 2001, protagonista della prima settimana di ritiro. Si è mosso bene nel ruolo di prima punta, ma all'occorrenza Ancelotti l'ha spostato lungo tutto il fronte dell'attacco. Buone caratteristiche, da rivedere nel prossimo anno in Primavera. Da valutare.
  • Gennaro Tutino 6,5: l'attaccante '96 del Napoli è certamente fra le sorprese del ritiro. RIentrato alla base cresciuto dall'esperienza al Cosenza, migliorato dal punto di vista fisico e maturato da quello mentale, Tutino è stato fra i protagonisti di Dimaro 2019. Nella prima amichevole col Benevento è partito titolare muovendosi molto bene da prima punta, nella seconda, subentrato al 20' del secondo tempo, sigla la rete del definitivo 5-0 con un dribbling secco in area. Si è sempre allenato con professionalità e dedizione, pur sapendo che il suo futuro sarebbe stato altrove. Encomiabile.
  • Carlos Vinicius sv: una sola settimana di ritiro, arriva con gli altri reduci dalle nazionali per concessione di un permesso da parte del Napoli nel Giorno 7 del ritiro, lascia dopo una settimana direzione Benfica per una cifra di 17 milioni Difficile valutare il suo ritiro, pochi allenamenti e poche partitelle, nessuna amichevole disputata. Senza voto, ma che affare.
  • Roberto Inglese sv: 11 giorni a Dimaro-Folgarida, ma in solitaria: non si è praticamente mai allenato con i compagni, passando dalla cyclette in palestra alle esercitazioni sulla sabbia, fino alle corsette sulla pista d'atletica. Eremita.

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