Ultime notizie calcio - Una telefonata mai arrivata, una bugia anche mal detta in un messaggio confidenziale: così la panchina, quella del Napoli, passata sottotraccia da Ancelotti a Gattuso, è diventato lâalto tradimento di unâamicizia ventennale.
Ieri si sono affrontati, prima del match il saluto freddo e convenzionale con Gattuso che cerca Ancelotti per il timido abbraccio, prima della Supercoppa di Spagna tra Real Madrid e Valencia, semifinale che Rino ha perso ai rigori per 5-4. Come racconta l'edizione odierna del Corriere della Sera, la verità è che Ancelotti
"non ha perdonato il compagno di mille battaglie che a Napoli prese il suo posto senza dirgli nulla. Il calcio è un dettaglio, lâallenatore più vincente dâEuropa è uomo di mondo e sa stare alle regole, a volte brutali, del pallone. Lâamicizia però esige verità , anche quando non è gradita. Carlo e Rino, padre e figlio. Ma anche amici, fratelli. Insieme hanno scritto la storia del Milan, forti di una complicità che è stata ancor più forte fuori dal campo. Diciassette anni di differenza, radici diverse. Stili opposti. Saggio e pacioso Ancelotti, istintivo e litigioso Gattuso.
Ma il vero motivo sta in una telefonata di Ancelotti a Gattuso:
Fino a quella telefonata che Ancelotti ha aspettato per giorni e che non è arrivata. Aurelio De Laurentiis stava esonerando Carlo e parlava con Gattuso, il successore. Carletto non avrebbe giudicato il figlioccio che sfruttava la grande occasione. Gli aveva anche inviato un messaggio: «ti ha chiamato De Laurentiis?». Perché qualcuno gli aveva sussurrato le manovre di casa Napoli. Rino senza esitare: «No, te lo direi se così fosse». Il giorno 8 dicembre del 2019, dopo il 4-0 allo Genk in Champions, De Laurentiis manda via Ancelotti. E annuncia Gattuso. Il telefono non squilla, né ci sono parole tra i due quando sâincontrano nel centro sportivo di Castel Volturno: Carlo raccoglie le sue cose e saluta i dipendenti, Rino arriva con il suo staff. Ed evita il confronto, evita anche lâincrocio di sguardi. Storia di un amore che finisce nel silenzio e che si sostanzierà qualche tempo dopo di telefonate di circostanza, veloci. Lâultima, come ha rivelato Gattuso, un anno fa. Ancelotti ha però nella testa una sua frase: «Quando sono arrivato a Napoli la squadra non stava bene fisicamente»".