Tardelli: "Basta cattivi insegnamenti, troppe 'battutacce': ora Juve-Napoli, il big-match sia da esempio"

Rassegna Stampa  
Marco Tardelli, ex calciatore della JuventusMarco Tardelli, ex calciatore della Juventus

Marco Tardelli nel suo editoriale per La Stampa parla del match di domenica a Torino tra Juventus e Napoli

Marco Tardelli nel suo editoriale per La Stampa:

"Caro Buonsenso, scrivo a te, questa settimana, perché ritengo che dalla rissa di battute e filmatini on line, tu esca maltrattato e vilipeso. Sì, si è smarrito il Buonsenso e con esso la vecchia, cara Buona creanza, quella che i nostri padri chiamavano Buona Educazione e che, talvolta valeva qualche ceffone per…rimettere le cose a posto. Oggi le chiamano semplicemente Battutacce: gli esempi si sprecano. Si va dalle parole fuori posto del nostro Buffon all’arbitro che ha concesso il malaugurato rigore alla fine di Real Madrid-Juventus, alla disputa da bassifondi tra Mehdi Benatia e l’applauditissimo Maurizio Crozza, per lo più geniale nella sua satira e tuttavia, in questa occasione, davvero volgare oltre misura. Chi segue le vicende dentro e fuori i campi di calcio sa di che cosa parlo: una sequenza di insulti reciproci dove il minimo della decenza verbale e non solo verbale è stato dimenticato, smarrito, preso a… calci. Bisogna fermarsi subito. Le polemiche sono il sale anche di questo sport, ma devono restare nel recinto del rispetto reciproco, con la consapevolezza che tutto, a quel livello, viene raccolto e utilizzato anche dai giovani. Da quei giovani ai quali dovremmo offrire esempi di correttezza e di moralità. Certi comportamenti, davvero da rissa, sembrano spuntare proprio da cattivi insegnamenti: mi riferisco all’episodio, anch’esso divulgato su tutti i social, dell’alunno che, ricevuto un voto di insufficienza, si avvicina alla cattedra, minaccia l’insegnante, gli ordina di cambiare il voto con un sei e addirittura gli chiede di mettersi in ginocchio, mentre i suoi compagni, vigliaccamente se la ridono amplificando il gesto di scherno. Un gesto che merita la punizione più severa e poco importa se all’insulto al professore, che è anche insulto all’istituzione che rappresenta, siano seguite le scuse: no, qui siamo all’imperdonabile. Una punizione che funzioni come avvertimento anche ai genitori: non di rado, in circostanze simili, si sono schierati dalla parte dei torti dei ragazzi, unendosi nella critica inaccettabile all’insegnante. Ecco: trovo un filo rosso che lega questi episodi, e molti altri ne potrei ricordare. Tutti a comportamenti che vanno fermati, resi impraticabili. Chi ha più Buonsenso ne faccia largo uso. Domenica, con Juve-Napoli avremo l’occasione di vivere una bella e serena giornata di calcio agonistico, dove la sfida per la vittoria si avvale di grandi campioni: la speranza è che le premesse trovino conforto nei fatti. Il calcio, infatti, sa anche dare begli esempi. I ragazzi, i tifosi che disciplinatamente si mettono in fila per ore anche di notte per acquistare un biglietto per la partitona tra Roma e Liverpool mi ricordano il tempo di un calcio vero, appassionato, sano. Tutti in fila, appassionatamente. Caro Buonsenso, metticela tutta. Di te abbiamo un bisogno estremo e grande. Non abbandonarci alle volgarità. Grazie per tutto quello che potrai fare. Con speranza, tuo Marco".

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