Ultime notizie Napoli - Ermanno Fumagalli, portiere del Seregno, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport sul brutto mondo fatto di violenze, intimidazioni e minacce ha portato all’allontanamento del dg Ninni Corda e di due fedelissimi, il difensore Christian Anelli e il centrocampista Federico Gentile.
Ermanno, che clima c’era al Seregno fino a un mese fa?
«Troppo pesante. Non era calcio. A partire dagli allenamenti»
Fino al punto di non ritorno.
«Esatto, quando mi hanno minacciato ho capito che non potevo più accettare tutto questo»
Che cosa è successo, racconti.
«Stava per incominciare l’allenamento e mi si sono avvicinate alcune persone che conoscevo perché bazzicavano attorno alla squadra. “Ti veniamo a prendere a casa, forse non hai capito”. “Non rivedrai più la tua famiglia, stasera saluta Jacopo”. Quando hanno fatto il nome di mio figlio, non ho più capito niente»
Ha avuto paura?
«Non soltanto io. Mia moglie, con due figli in casa, non era più serena. Non era calcio, era Gomorra. E’ stato devastante»
Qualche suo compagno è stato picchiato?
«Sì, tra il primo e il secondo tempo di una partita una persona, di cui non faccio il nome, ha messo le mani addosso a due ragazzi. Non so perché l’ha fatto»