Notizie Calcio - Manolo Gabbiadini, attaccante della Sampdoria ed ex Napoli, guarito dal coronavirus, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport.
Gabbiadini, prima di tutto come sta adesso?
«Bene, ora è tutto a posto. La prima settimana ho avuto un giorno la febbre, altri 5-6 una brutta tosse, in più non sentivo gli odori e avevo un po’ di mal di schiena. Nel complesso però è stato tutto sopportabile. Neppure la seconda settimana ero al 100%, ma poi si è sistemato tutto»
Quanti messaggi le sono arrivati dopo che è stata ufficializzata la sua positività?
«Circa 400, solo su Whatsapp, tra familiari, ex compagni, ex allenatori, amici... Sono stato sorpreso da tutto questo affetto nei miei confronti e mi ha fatto piacere»
Tra le tante persone che sono morte a Bergamo conosceva qualcuno?
«Sì, perché purtroppo ci sono stati morti anche nel mio paese, Bolgare. Io sono nato a Calcinate, ma sono cresciuto in questo Comune di 5.000 abitanti dove ci conosciamo tutti. Alcuni anziani, che magari avevano altri problemi di salute, sono stati colpiti dal virus e adesso non ci sono più. I miei mi dicevano che c’erano 3-4 morti al giorno. Una mazzata... Si è ammalato anche una persona che vive nel mio palazzo a Bologna, un uomo super in forma, anche lui di origini bergamasche. Se l’è vista brutta, ma ce la farà. E poi Charlie Austin, che è stato mio compagno di squadra al Southampton: ha avuto quasi 40 di febbre e si è spaventato parecchio. Quando ho sentito questi due casi mi sono impaurito: se il virus colpisce anche persone in salute come loro...»