RETROSCENA - E' stato Ancelotti ad incaricare Milik di battere la punizione vincente contro il Cagliari

Rassegna Stampa fonte : di Salvatore Caiazza per Il Roma
RETROSCENA - E' stato Ancelotti ad incaricare Milik di battere la punizione vincente contro il Cagliari

Così come a Bergamo, così come Lavezzi qualche anno fa. Arek Milik è stato protagonista assoluto alla Sardegna Arena con una magia

Così come a Bergamo, così come Lavezzi qualche anno fa. Arek Milik è stato protagonista assoluto alla Sardegna Arena con una magia al 91’ che ha regalato i tre punti al Napoli. Era destino che dovesse essere il polacco a regalare un sorriso ai tifosi dopo l’eliminazione in Champions League. Proprio lui che ad Anfield aveva avuto sul destro il pallone del pareggio che sarebbe valso l’accesso agli ottavi di finale. Purtroppo Alisson aveva fatto il miracolo e per Arek tante critiche. Al punto di farlo scattare sui social rispondendo a chi aveva fatto delle considerazioni dal divano. E dire che quel calcio di punizione lo voleva calciare Mertens ma Ancelotti si è imposto. E ha avuto ragione lui poiché Milik con un tiro a giro ha piazzato il pallone dove Cragno non c’è potuto arrivare. Una liberazione non da poco per l’attaccante che in precedenza aveva colpito anche una traversa. Quel conto aperto del 22’ della ripresa l’ha voluto chiudere con una prodezza. Che gli ha permesso di diventare anche il capocannoniere della squadra considerato che ha staccato sia Insigne che Mertens arrivando a quota otto. Proprio otto sono i punti di distacco dalla Juventus che sabato aveva battuto pure il Toro con il rigore di Cristiano Ronaldo. Ma a prescindere dalla classifica il successo serviva per motivare di nuovo lo spogliatoio partenopeo ancora scosso per la delusione di Liverpool. In base alla partita europea il buon Ancelotti aveva deciso di mettere forze fresche in campo per non fare regali ad un buon Cagliari. Gli uomini di Maran, infatti, erano bravi nel primo tempo a non dare spazi agli azzurri cercando di raccogliersi in difesa e ripartire sugli errori avversari. Su un regalo di Ounas i sardi impegnavano Ospina su un tiro di Faragò. Il portiere colombiano diceva no anche a Farias da distanza ravvicinata ma c’era un fuorigioco. Nella ripresa, però, si entrava in campo con un’altra mentalità e nel giro di dieci minuti il Napoli creava almeno quattro nitide occasioni da gol ma sotto porta si era poco attenti anche in virtù della qualità di Cragno. Quando sembrava che ci si dovesse accontentare di un pari c’è stato lo strappo di Mertens che si è conquistato un calcio di punizione da buona posizione. Da quel punto si è posizione come detto Milik che ha deciso l’incontro come aveva fatto in casa dell’Atalanta nell’ultima trasferta. Ben sette, dunque, i successi nelle ultime nove gare. Un rendimento non da poco che permette al Napoli di viaggiare su alte sfere e di avere un solo punto in meno della squadra di Sarri dell’anno scorso. Quella squadra pensava solo al campionato snobbando per forza di cose tutte le altre competizioni. Cosa che non vuole fare Ancelotti. Ci tiene Carletto a giocarsela in Europa League. Oggi alle 13 ci sono i sorteggi. Si saprà l’avversaria dei sedicesimi di finale della vecchia Coppa Uefa. Di sicuro non si affronterà una big partendo come testa di serie ma nessuno va sottavalutato. Ma l’Europa può attendere. Adesso bisogna chiudere l’anno dovendo disputare altre tre partite. Due in casa contro Spal e Bologna e a Santo Stefano al Meazza contro l’Inter. Ci sono in palio nove punti che farebbero molto comodo al Napoli per poter poi andare in vacanza con il sorriso aspettando poi la sfida di Coppa Italia del 13 gennaio e la prima di ritorno al San Paolo con la Lazio. La cosa importante, comunque, era tornare a vincere subito. È successo su un campo ostico e quindi la soddisfazione è maggiore.

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