Napoli - Una festa indimenticabile quella che è stata organizzata e vissuta dal Napoli sul lungomare di Mergellina per celebrare il quarto scudetto della storia del club. Questo quanto raccontato da Repubblica:
Sul lungomare dello scudetto arriva la marea azzurra e tutti cantano â Pedro Pedro » mentre lâautobus dei campioni dâItalia cammina a passo dâuomo acclamato da duecentomila persone assiepate ai lati della strada. Una marcia trionfale tra bandiere, striscioni, cori da stadio, fumogeni e cellulari in pugno a caccia di immagini da conservare. In centinaia li osservano dalle barche ormeggiate al largo di Mergellina, poi ci sono quelli davanti ai maxischermi. Uomini, donne e bambini di tutte le età . Storie, vite e professioni diverse unite dalla maglia azzurra. Anziani avvolti dalla bandiera del primo tricolore, quello del 1987, adolescenti usciti in anticipo da scuola ( solo quelle di Chiaia erano chiuse) che indossano le casacche di McTominay e Neres, madri e figlie abbracciate come Cristina Falciano e Annamaria « che viene allo stadio con me da quando aveva quattro anni » , genitori con bambini nei passeggini e coppie di mezza età vestite con la replica della â 10â che resterà per sempre di Diego Armando Maradona.
Unâebbrezza collettiva coinvolgente e davvero, per un attimo, viene in mente la scena finale del film Parthenope di Paolo Sorrentino. Ma non era tutto previsto, anzi non lo era affatto, che il Napoli vincesse per la seconda volta in due anni il titolo e questo ha reso lâemozione più intensa. I due pullman scoperti con la Coppa, mister Antonio Conte, il presidente Aurelio De Laurentiis, lo staff e la squadra, dopo essere arrivati via mare al molo Luise, partono da via Sannazaro e si muovono in direzione piazza Vittoria. Due chilometri e mezzo tra andata e ritorno in un clima pazzesco e davanti a un panorama mozzafiato, con un poâ di venticello a rendere lâaria meno torrida. Câè chi cerca di vedere il trofeo e chi tenta di scrutare, nello sguardo di mister Conte, indizi per il futuro ormai alle porte. Prima però la festa. âSiamo noooi, siamo noooi, i Campioni dellâItalia siamo noiâ, cantano sfrenati i tifosi al passaggio dei pullman. Su uno degli autobus sventola una bandiera della pace, come aveva chiesto il cardinale don Mimmo Battaglia in un messaggio al Calcio Napoli e ai tifosi: « Il lungomare Caracciolo sarà un fiume di gioia, vorrei solo chiedervi una cosa: non dimenticate. Accanto al grido âForza Napoliâ fate sentire anche la voce pacifica e non violenta del cuore: â Pace per Gaza. Giustizia per i popoli. Dignità per ogni vita umana». Un appello subito raccolto dal club.
Il piano di ordine pubblico varato dal prefetto Michele di Bari e quello sanitario predisposto dal manager dellâAsl Napoli 1 Ciro Verdoliva con il 118 reggono lâurto. Si contano 73 interventi agli otto health point distribuiti lungo il tragitto, una percentuale bassissima rispetto al numero di persone presenti in strada. Ad avere la peggio, con qualche frattura, chi è caduto camminando sulla scogliera o provando a scavalcare le barriere. Per il resto, crisi di panico o ansia per la folla, intossicazione da fumogeni, colpi di calore. Resta senza conseguenze anche lo scavalcamento delle transenne da parte di un gruppo di ultras al passaggiodella squadra.Parla di « grande festa di popolo » il sindaco Gaetano Manfredi. E aggiunge: «Napoli ha dato ancora una volta a livello internazionale prova di capacità straordinaria unendo lâefficienza alla bellezza. Il tutto in un gioco di squadra che ci ha premiato». Soddisfatto il prefetto Michele di Bari: « Napoli è una città solare che accoglie e che guarda lontano. Siamo sempre pronti e ogni giorno facciamo le prove e siamo sottoposti ad eventi che puntualmente gestiamo bene».La sfilata parte alle 15 ma già alle 10.30 le persone iniziano ad avvicinarsi ai varchi. Sono tutti a piedi, complice il dispositivo di viabilità che ha cinturato Chiaia. E dunque la marea azzurra si muove da ogni angolo della città verso il lungomare dello scudetto. Tantissimi arrivano via funicolare e metro, invadono le strade dello shopping e si danno appuntamento nel circuito disegnato per gli autobus. A mezzogiorno lâarea è già quasi piena. File agli chalet per strappare qualcosa da bere, la protezione civile regionale schiera 450 uomini per distribuire acqua e presidiare le transenne. Allâarrivo dei bus, è il delirio. Dopo il secondo giro, lentamente, la folla comincia a defluire. Arriva il â pool decoroâ con lâAsìa per ripulire le strade. E la marea azzurra si ritira, dopo aver festeggiato i campioni sul lungomare dello scudetto.