Coronavirus - I colleghi dellâedizione odierna di Repubblica fanno il punto della situazione in merito alla riapertura degli stadi:
"Sabato è già quasi autunno e il campionato che ricomincia somiglia tanto a quello che era finito ad agosto, con le porte chiuse, i tamponi in serie per i giocatori e quasi le stesse facce di prima. Il mercato ristagna perché mancano i soldi, i soldi mancano anche perché gli stadi restano chiusi (ma le montagne di debiti câerano già ) e lâintero movimento procede a rilento. La mancata apertura della campagna abbonamenti ha privato i club di quelle iniezioni di contante che in estate consentono di fare acquisti. I controlli federali sui bilanci verificano lâindicatore di liquidità nei conti al 30 settembre: molti club potranno chiudere affari solo dopo questa data. I ricavi dal botteghino, secondo le stime Figc, rappresentano il 9% (300 milioni) del fatturato lordo del sistema. Ogni domenica senza pubblico è un colpo al cuore e al portafogli. Le speranze del calcio italiano sâannidano tra le pagine di un documento sulle misure di contenimento del rischio epidemiologo commissionato dalla Lega già a luglio, e che Repubblica ha potuto visionare: è un dossier che contiene le linee guida da adattare ai diversi impianti per declassare il rischio di esposizione al coronavirus da âmedio-altoâ, come prima delle misure anti-contagio, a âmedio- bassoâ, in presenza di meno di 30 mila spettatori. La novità più rilevante è che i tifosi per tornare allo stadio dovranno indossare mascherine trasparenti in modo da garantire il riconoscimento facciale da parte delle autorità . Lâaccesso allâimpianto prevede cinque aree di posizionamento per scaglionare gli ingressi. Ogni spettatore dovrà avere uno spazio a disposizione di 2,25 metri quadri, in modo da garantire il metro di distanziamento in ogni direzione. Poco cambia per la sanificazione degli spazi e la presenza di dispenser di liquido igienizzante, così come la rilevazione della temperatura corporea: nel caso superi i 37,5°, i lavoratori saranno accompagnati in un locale di isolamento temporaneo, il tifoso dovrà ritornare a casa. Nei punti di ristoro lâindice di affollamento viene ridotto al 50% e nelle toilette una colonnina segnapercorso regolerà la fila. Lâobiettivo è raggiungere il 20% della capienza".