Serie A - Affari, conflitti di interesse, infiltrazioni del crimine organizzato. Un triangolo che lambisce la Lazio e coinvolge il direttore sportivo Igli Tare. Anomalie che emergono dallâinchiesta di Report che andrà in onda questa sera alle 21:15 su RaiTre. Ne parla Repubblica.
âUnâindagine della Procura di Bari nel 2018 arresta 22 persone legate ai clan Capriati e Parisi: porta alla luce unâalleanza tra mafia, ândrangheta e clan baresi per investire in una rete di sale scommesse, in Italia e allâestero. Le cosche si interessano allâacquisto della Top Bast, compagnia che ha 400 sale attive: è intestata a Ermal Barjami, un prestanome secondo la Finanza. Nellâordinanza si legge che «di fatto, la società è dei fratelli Genti e Igli Tare, console albanese in Turchia e direttore sportivo della Lazio».
Secondo gli investigatori la circostanza risulta evidente da una serie di contatti intercorsi tra Genti e gli emissari del clan. Vengono riportate email che contengono estremi di un possibile accordo, si dà conto di un incontro lâ8 gennaio 2015 tra Genti e il capo dellâorganizzazione barese, Francesco Martiradonna. La vendita non va in porto perché i clan non considerano conveniente a livello fiscale investire in Albania e i fratelli Tare non vengono indagati.
Le scoperte della Finanza configurano un illecito sportivo, un direttore di un club non può essere titolare di agenzie di scommesse: le carte vengono inviate alla Procura federale della Federcalcio. La Procura conduce una serie di accertamenti sui soggetti coinvolti, ma non su Igli Tare. à lo stesso Tare che conferma di non essere stato mai sentito dai magistrati sportiviâ