Quando si dice lottare con i fantasmi. Manuel Luis Pellegrini Ripamonti, allora allenatore del Real Madrid, aveva appena chiuso la Liga 2009-10 con un record ben poco invidiabile: 96 punti, come nessun'altra squadra in Spagna era mai riuscita a fare prima, eppure secondo, perché il solito Barcellona quell'anno ne fece 99 e vinse il titolo. Non ebbe una seconda chance. La sera del 22 maggio, pochi minuti dopo aver sollevato al cielo la Coppa Campioni al Bernabeu, José Mourinho salì sull'auto di Florentino Perez, presidente del Real, e Pellegrini si ritrovò disoccupato. La passeggiata in auto di Mourinho e Perez aprì i cancelli di Appiano Gentile a Rafael Benitez Maudes, uomo che con il Liverpool di vittorie ne aveva viste parecchie (una su tutte: la Champions conquistata dopo essere stato sotto per 0-3 all'intervallo), ma che all'Inter si trovò a fare i conti con i vedovi inconsolabili dello Specialone. Fece tagliare le gigantografie del predecessore dalle pareti del centro sportivo nerazzurro, perse la Supercoppa europea, vinse una poco memorabile edizione del Mondiale per club. E si fece cacciare subito dopo, non prima di aver fatto volare i piatti. Vittima del fantasma di Mourinho.
Se ti risvegli senza panchina dopo aver allenato il Real Madrid dei grandi investimenti o l'Inter del triplete, poi trovare un posto di lavoro non è cosa semplice. Pellegrini si accontentò di subentrare a metà stagione a Jesualdo Ferreira alla guida del Malaga, prima sedotto e poi abbandonato dagli sceicchi, Benitez è rimasto 700 giorni in attesa di una chiamata, arrivata il 21 novembre 2012 quando Roberto Di Matteo non è stato ritenuto più necessario da Roman Abramovich per il Chelsea: ha debuttato tra i fischi, perché con il Liverpool era stato acerrimo rivale dei Blues di Mourinho (il fantasma), e tra i fischi ha continuato ad allenare, e pure a vincere. Così, con la scadenza stampigliata addosso come una mozzarella, Rafa ha portato il Chelsea al terzo posto in Premier (e quindi in Champions) e al trionfo in Europa League, prima di lasciare i Blues indovinate a chi?
Quanto a Pellegrini - scrive il Corriere della Sera - in tre stagioni a Malaga ha conquistato la salvezza al primo anno, un posto in Champions al secondo e nel terzo, pur con una squadra smantellata causa fuga dello sceicco, i quarti di finale in Champions League, dove solo un paio di gol a tempo scaduto hanno salvato il Borussia Dortmund ora finalista. E il fantasma? Il fantasma ha vissuto, parole sue, la peggior stagione della sua carriera a Madrid e si prepara a tornare col capo cosparso di cenere al Chelsea, «dove mi vogliono bene». Bella soddisfazione per i due. Oggi Pellegrini è richiesto da mezza Europa. Se ne parla per le panchine del Manchester City che fu di Mancini, del Paris St. Germain al posto di Ancelotti e addirittura del Barcellona, quello che gli tolse il record dei punti. Sai che bello ritrovarsi contro quel Real che lo cacciò senza pensarci troppo. Quanto a Benitez, è richiesto dall'altra metà: Aurelio De Laurentiis gli ha già consigliato di imparare il napoletano, ma anche il Psg di cui sopra gli avrebbe fatto una proposta di quelle che non si possono rifiutare. L'importante è rimanere lontani dai fantasmi, poi i due male male non devono essere.