L'edizione odierna di Repubblica riporta le ultime notizie in merito al caso plusvalenze per la Juve:
"Si ricomincia da capo. E stavolta il finale è tutto da riscrivere. Perché se le accuse sono le stesse, gli elementi a disposizione invece sono molto più efficaci. Il processo sulle plusvalenze, chiuso a maggio con una assoluzione collettiva, si rifà. Il Procuratore della Federcalcio Giuseppe Chinè ha inviato ieri la notifica della revocazione (articolo 63 del nuovo codice di Giustizia sportiva), sulla base degli atti inviati dalla Procura di Torino sull’inchiesta “Prisma”: un regalo di Natale non certo gradito dalla Juventus, ma la data l’ha imposta la scadenza, oggi, dei 30 giorni per riaprire il processo.
Ma cosa hanno trovato i pm del calcio nelle carte di Torino, per rimettersi in gioco? La convinzione di Chinè è di poter molto più efficacemente sostenere l’accusa contro la Juventus di aver prodotto delle plusvalenze “artificiali”. Termine che ricorre nel famoso “Libro nero di FP”, dove le iniziali sono quelle dell’ex ds Fabio Paratici, e allegato agli atti. Sì, perché il cuore della questione riguarda i documenti acquisiti negli uffici dei dirigenti. In particolare, alcuni “pizzini”, scritti a penna, in cui venivano appuntati nomi delle squadre, giocatori scambiare e cifre, ma delle “x” al posto dei giocatori da prendere. Dimostrerebbero, per la Procura federale, «come lo scambio di calciatori sia preordinato solo esclusivamente con il fine di ottenere vantaggi economico/contabili, senza alcun rilievo di natura tecnico considerando che i calciatori da scambiare sono indicati da una X». Il giocatore da inserire nell’affare “veniva individuato solo ex post, al solo fine di aggiustare in positivo i valori di bilancio”. Si nota, chiaramente, su un foglio manoscritto ritrovato nell’ufficio di Gabasio e Cerrato il 27 novembre 2021. E anche in uno del tutto simile trovato nell’ufficio di Manna riguardante le operazioni Andersson e Cotter col Sion. Prevedendo, oltre all’acquisto di Cotter, quello di un calciatore “X” per 2 milioni. Un testo particolarmente significativo per Chinè, perché quella X dimostra «la totale indifferenza rispetto al risultato voluto»".