Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport racconta un aneddoto simpatico che lo lega a Luciano Spalletti ai tempi di Empoli:
"La sostanza è di un uomo di campagna che ha il pregio delle sue origini: ti dice le cose in faccia. Tanti anni fa, quando allenava lâEmpoli, prima di un Empoli-Juve il giornale mi chiese un servizio con lâallora giovane tecnico di Certaldo (allâepoca abitava a Montespertoli) mentre insieme, di mercoledì, guardavamo una partita della Juventus in Coppa. Andammo a casa sua e il servizio finì alle 2 del mattino con vin santo e biscottini di Prato.
La scrissi, questa dei biscottini, per una banale pennellata di colore. Due giorni dopo ci incrociammo davanti al Sussidiario di Empoli, dove si allenava la squadra. Mi fermò: «Oh, e un mâè miha (mica aspirato, ndc) garbato quello che tu hai scritto... (detto con la sua cantilena, ndc). I biscottini, il vin santo, le due di notte, poi ci voâ io nello spogliatoio e mi prendono in giro», ma al posto di âin giroâ disse unâaltra cosa. Ecco, questo è Spallettone"
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