Ultimissime Napoli - Gianni Maddaloni ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna di Gazzetta: "Ho accolto in palestra una decina di ragazzi che avevano genitori in carcere. Davo loro una paghetta, 100 euro a settimana. Potrebbero trovare soldi altrove, le sentinelle nelle piazze di droga sono ben pagate. Al Sistema il cash non manca. E il discorso vale anche per gli adulti. Qui non ci sono più fabbriche o industrie. Tanti che lavorano ai mercatini o sono ambulanti, ora sono fermi. Ma le bollette si pagano lo stesso. Se sei disperato e hai famiglia, guardi chi ti può dare il pane. Facile poi condannare. Ma è lo Stato che deve impedire la disperazione. Il Credito Cooperativo di Napoli e le Caritas mi aiutano e due volte alla settimana distribuisco in palestra spesa gratis per 150 famiglie. Non so per quanto. Non riesco più a dare i soldi ai detenuti che seguono in palestra un percorso di recupero. Dovâè lo Stato? Dove sono i famosi 600 euro? Mai visti. Dobbiamo anche pagarci le mascherine: pazzesco. Non si accorgono che stiamo andando verso la guerra sociale. Qui, a Corviale, allo Zen e in tutte le periferie. Il motto è: ora basta. E tre parole guida: sanità , legalità , abolire la povertà . Lotterò per questo. Non ci si può preoccupare solo di far ripartire il calcio. Il calcio è unâindustria importante, ma lâutilità sociale di tutti gli altri sport non è inferiore. Davo una paghetta ai ragazzi con i genitori in carcere, 100 euro a settimana. Potrebbero trovare soldi altrove. Non ci si può preoccupare solo del calcio"