Jean Michel Aulas, presidente del Lione, ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX.
Il Mondiale di calcio femminile è una rivincita per chi la credeva folle?
«Ho visto sguardi diversi in questi 15 anni: pena, scetticismo, diffidenza, curiosità. Siamo all’interesse»
Quando ha capito che la svolta era vicina?
«In Canada, nel 2015, non era un’organizzazione perfetta, anzi, ma ha mostrato potenzialità evidenti. L’Uefa e la Fifa si sono accorte del cambio di percezione in quell’estate»
Consigli alla serie A?
«Non hanno bisogno di me. Agnelli ha dimostrato come in due anni si può fare sul serio. L’Italia mancava e c’è un gran bisogno di lei, per questo mi dispiace che il mio amico di Napoli, De Laurentiis, non si faccia avanti»
Il pubblico che viene a vedere il Lione delle donne è lo stesso degli uomini?
«Erano mondi diversi, chi segue il femminile ha più entusiasmo e meno aggressività. Ora le due curve si stanno fondendo e noi studiamo formule per unire gli abbonamenti»