QUANDO le scommesse da illecite sono diventate legali, anche i gruppi camorristici «interessati e coinvolti nel settore delle giocate clandestine hanno colto l’opportunità di legalizzarsi». Lo racconta un nuovo pentito ai magistrati napoletani che indagano sulle infiltrazioni nei centri Intralot della criminalità organizzata di Castellammare di Stabia. Si tratta di Giuseppe Di Nocera, ex esponente del clan Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata, interrogato nei giorni scorsi dal pm Pierpaolo Filippelli e dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, titolari con il pm Claudio Siragusa dell’indagine delegata ai carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata diretti dal capitano Alessandro Amadei. Il verbale con le dichiarazioni del collaboratore di giustizia è stato depositato agli atti dell’udienza di Riesame celebrata ieri sul ricorso degli avvocati Alberto Tortolano
e Gerardo Auletta, legali del dirigente della società Intralot Maurizio Lopez. Racconta Di Nocera che anche la sua famiglia aveva gestito a Torre Annunziata un centro Intralot. E sottolinea che la camorra approfittò al volo dell’occasione costituita dalla apertura di centri scommesse legali per abbandonare il mercato clandestino e investire in quello autorizzato. Secondo la ricostruzione del pentito, i clan della zona compresa fra Castellammare, Gragnano, Santa Maria la Carità e Scafati, avrebbero tentato di infiltrarsi sfruttando le concessioni ottenute dalla Intralot cercando di mettere all’interno di agenzie o punti scommesse prestanome dell’organizzazione o soggetti comunque collegati agli ambienti malavitosi. La società Intralot, hanno comunque sottolineato nei giorni scorsi gli inquirenti, non è coinvolta nelle indagini. Le dichiarazioni di Di Nocera vengono lette con grande interesse dai magistrati che lavorano per ricostruire i diversi livelli di penetrazione della camorra nel settore delle scommesse, compresi possibili tentativi di condizionare i risultati di partite non solo dei tornei italiani ma anche di campionati esteri. Sono emersi presunti collegamenti fra esponenti della malavita stabiese e l’allenatore di calcio Hector Cuper, argentino giramondo, seduto in passato anche sulla panchina di Inter e Parma, ora indagato perché sospettato di aver indicato i risultati di quattro gare della stagione 2006-2007 sulle quali scommettere, due della Liga spagnola, dove Cuper attualmente guida il Racing Santander, e due del campionato argentino. Cuper sarà interrogato per rogatoria. Come semplice testimone invece i pm hanno sentito lunedì l’attaccante della Juventus, ex del Napoli, Fabio Quagliarella. Nei prossimi giorni sarà ascoltato, sempre come teste, il tecnico del Genoa Alberto Malesani, convocato per i risultati ritenuti anomali che caratterizzarono il campionato 2010-2011 del Bologna, all’epoca guidato proprio da Malesani