Notizie Calcio Napoli - Nella settimana in cui inizierà il campionato, sono ancora tanti gli argomenti in sospeso in casa Napoli. Ne parla Antonio Corbo nel suo editoriale di oggi per La Repubblica:
Il tipo di gioco. Quale ha scelto Gattuso, chi e che cosa ha chiesto a De Laurentiis, Chiavelli, Giuntoli per riportare la squadra dal settimo posto almeno alla zona Champions? Si parla di tutto e mai di nulla, perché l’attuale squadra è l’apoteosi delle contraddizioni. Se Gattuso trova nel Napoli un filo logico per mettere insieme i giocatori che ha, lo dica. Può rasserenare chi è perplesso su questo cantiere aperto, come quasi tutti i club in questi giorni, ma il Napoli è precipitato in un ingorgo. Sta peggio perché alcuni giocatori chiave sono fermi sul mercato, non si conoscono le destinazioni, i ricavi delle vendite se saranno ceduti, le loro condizioni per la conferma, l’eventuale scatto di umore. Ne deriva che Gattuso non sa chi far giocare domenica, neanche immagina il suo nuovo Napoli. I casi sono almeno tre.
1) Il più grave è quello di Milik. De Laurentiis gli propose il rinnovo dopo il secondo intervento. Sembrò un modo per risollevarne il morale, una botta di coraggio, una prova di fiducia. Il no secco di Milik irritò De Laurentiis, sorpreso lui stesso di tanta sua generosità. Sono passati quasi due anni e Milik si è velocemente staccato dal Napoli, deluso a sua volta dalla crescente popolarità di Mertens. La strategia del rinvio porta ai paradossi di oggi. Il miglior bomber dell’anno (11 gol, per pochi che siano) è il meno amato dai tifosi, il primo degli esclusi nel piano Gattuso, il più svalutato, ma anche un esempio di autolesionismo: puntava sulla Juve, che non si è curata di lui per inseguire gli anziani Suarez e Dzeko. Gli rimane l’ipotesi Roma se Dzeko va alla Juve, lasciando al Napoli un pugno di milioni, un brusco calo dai 35 del costo iniziale a meno di 20 milioni adesso. Possibile che nel Napoli nessuno abbia protetto gli interessi del club e quelli di Milik facendolo ragionare? Chiavelli, Giuntoli, il suo assistente hanno speso qualche minuto?
2) Koulibaly ha telefonato a De Laurentiis martedì pomeriggio. È disposto a rimanere ma vuole un contratto adeguato. Napoli e City si sfidano all’ultimo sgarbo. L’agente Ramadani nuota felice in acque non chiare tra livori e rancori. Koulibaly sa che la sua quotazione si è liquefatta per l’emergenza virus, ma anche per la sua pessima annata. Non gli resta che Manchester. Altro paradosso. Il Napoli incassa meno per cederlo o paga di più per trattenerlo. Un sospetto: capita tutto al Napoli o il Napoli non sa gestire i rinnovi con tempismo?
3) Osimhen ieri non avrebbe giocato. Ci può stare, dopo la brutta prova con il Pescara. Ma Osimhen ha una straripante potenza in progressione. È un contropiedista con tecnica e movimenti da limare. Ma chi deve lanciarlo se Demme ha passo corto e tutto il centrocampo si lascia cullare su possesso e palleggio? Oltre De Laurentiis sembra non ci sia una mente tecnica a rifare il Napoli. E se c’è. chi è?