Notizie Calcio - Lo scandalo Juventus e i rapporti con la criminalità organizzata hanno coinvolto buona parte del tifo organizzato della Juventus. A restare puliti sono stati i True Boys, una voce fuori dal coro in quanto anche a contenuti e atteggiamento allo stadio. Ideali diversi dalle altre organizzazioni da stadio.
A raccontarlo è Alessandro D., responsabile e unico portavoce della sezione italiana dei True Boys, sulle colonne dell'edizione odierna de Il Mattino:
"Siamo fieri che nessuno del nostro gruppo sia rimasto coinvolto, siamo pulitissimi e abbiamo fiducia nell'operato della magistratura: possiamo solo essere felici che si faccia pulizia.
Mai urlato cori discriminatori o razzisti nei confronti dei napoletani. Mai. Il nostro presidente, Davide, è un napoletano che vive in Germania. True Boys ha una radice nell'Italia meridionale, ma nel nostro direttivo oltre a calabresi o lucani ci sono abruzzesi, liguri, bergamaschi e gente da tutta Europa. Sulle nostre felpe c'è la scritta Respct'. Ci siamo fatti tanti nemici per non aver cantato contro i napoletani.
Ci hanno attaccato per le nostre posizioni, per il nostro fermo desiderio di non cantare mai cori contro Napoli e i napoletani. Altre persone che frequentano la curva della Juventus direbbero che una cosa del genere è inconcepibile. Per me non è così: anzi, sono pronto già al prossimo Juve-Napoli a sedermi accanto ad un napoletano tifoso del Napoli, a condividere con lui una birra, a supportare ognuno la propria squadra ed a fine partita a stringerci la mano. Il calcio è rispetto".