Luciano Spalletti allenava l’Inter da pochi mesi, si presentò al San Paolo contro il Napoli da capolista, finì 0-0, e in quell’occasione Maurizio Sarri coniò per lui il soprannome di «Ministro della Difesa». Mai definizione fu più azzeccata, ma se c’è una squadra che può scardinare il suo bunker è l’Inter. La partita d’andata insegna: tre gol rifilati alla difesa di Spalletti (la migliore) dall’attacco più prolifico della serie A. Il paradosso è che le punte di Simone Inzaghi da dopo Natale a oggi hanno segnato pochissimo in campionato: per Dzeko, Lautaro e Sanchez appena un gol a testa nelle ultime 6 partite.
Come riporta Il Corriere della Sera:
"Parlare di crisi davanti all’attacco più fecondo della serie A (54 reti) è un controsenso, però la flessione delle punte è oggettiva, anche se Dzeko e Sanchez sono andati a segno entrambi nell’ultima sfida di Coppa Italia vinta con la Roma. È finito in un labirinto Lautaro Martinez. L’argentino non segna da prima di Natale, l’ultimo cenno di vita in campionato è stata la rete contro la tenera Salernitana, poi solo il rigore realizzato nella finale di Supercoppa con la Juventus. Il ballottaggio è tra Sanchez e Dzeko. Il cileno è l’uomo in più, dei gol spettacolari e decisivi, soprattutto nelle notti di coppa. A Napoli l’Inter si gioca un pezzo importante di stagione, era successo anche all’andata. A novembre, quando i nerazzurri affrontarono la squadra di Spalletti, avevano 7 punti di distanza: il successo preparò il terreno per la rimonta prima e il sorpasso poi".