Il Roma - Napoli sconfitto dalle riserve della Juve: per la Champions si deve tifare Roma!

Rassegna Stampa fonte : di Mimmo Carratelli per 'Il Roma'
Il Roma - Napoli sconfitto dalle riserve della Juve: per la Champions si deve tifare Roma!

Nell’orgasmo dello Juventus Stadium per l’ennesimo scudetto e la Coppa Italia, il vecchio suiveur per una vita alla ruota del Napoli incappa in una doppia avversità: la sconfitta degli azzurri (ottava in trasferta, decima in totale) e gli applausi di cortesia alla festa juventina. Esaurite le note personali, aspettiamo l’esito del derby romano per aggrapparci con flebili speranze a quel posticino Champions che sarebbe il piccolo lascito di Benitez al Napoli di un progetto fallito. Ma se vincerà la Lazio, discorso chiuso. Il Napoli-fantasia presentato da Benitez a Torino è stato respinto dalle parate di Buffon (3’ su Mertens, 70’ su David Lopez autentico miracolo del portiere, 71’ su Hamsik, 88’ su Gabbiadini), giocando una partita generosa, a volte frizzante. Ha vinto il mestiere della Juve, la sua capacità di sfruttare poche occasioni (il Napoli, come al solito, ha tirato di più) e di governare la partita. Ha vinto quando Sturaro ha bruciato in velocità Albiol riportando la Juve avanti sul 2-1 dopo il pareggio di David Lopez al gol iniziale di Pereyra. Il rigore finale di Pepe ha chiuso i conti in maniera eccessiva. Il 3-1 finale è pesante per il Napoli, forse anche ingiusto, ma la sconfitta, alla fine, c’è tutta perché questa Juve ha armi superiori di esperienza, di grinta, di compattezza con qualunque formazione giochi.

Rafa sventaglia l’ennesimo schieramento a sorpresa escludendo Hamsik e piazza alle spalle di Higuain la banda dei brevilinei (Callejon, Mertens, Insigne) per mettere un po’ di paprika all’attacco. Mertens gioca al centro. C’è Gargano, con David Lopez, a irrobustire la mediana. Gabbiadini è in panchina. Anche Allegri miscela la sua squadra con sei “seconde linee” come fece a San Siro battendo l’Inter. Sono fuori Bonucci, Pirlo, Chiellini, Vidal, Tevez e lo squalificato Lichtsteiner. Coppia d’attacco giovanissima: Morata (22 anni) e il francese Coman (diciotto). Marchisio, senza Pirlo, è il paladino del centrocampo. C’è Pereyra trequartista a ispirare le punte. E’ un Napoli coraggioso, con la difesa alta e un buon movimento dei tre alle spalle di Higuain. Juve ordinata e con la solita grinta. Non puniti i fallacci di Ogbonna su Callejon (5’) e di Sturaro su Mertens (25’). Banti avrà dimenticato a casa i cartellini gialli. Alla Juve basta un tiro per chiudere in vantaggio il primo tempo. Straordinaria imbucata centrale di Coman, difesa azzurra ferma, e Pereyra in area insacca (13’). Il Napoli non resta a guardare scosso da un Mertens in gran forma. Proprio il belga aveva già impegnato in avvio Buffon in corner (3’), poi un bel tiro a giro di poco oltre l’incrocio (22’). La Juve fa possesso-palla ed è sempre attenta in difesa. Higuain non ha né la velocità né il vigore per superare Barzagli e Ogbonna. Si battono bene a centrocampo Gargano e David Lopez, ma in zona la Juve è in superiorità numerica e conquista palla a ripetizione. Il Napoli fa fatica a costruire gioco, però è ardimentoso e gioca con buona continuità. Sfugge a David Lopez la palla del pareggio quando buca in area la girata dopo il rinvio della difesa bianconera sulla punizione di Mertens (44’). Il Napoli-fantasia di Benitez gioca una buona partita. Anche Gabbiadini (46’ per Higuain, il cambio è una scelta tecnica) e Hamsik per Insigne (68’). Ora ci sono Callejon e Mertens sugli esterni, Gabbiadini prima punta e Hamsik a sostegno. Il secondo tempo degli azzurri fa sognare. Perché il Napoli è la squadra più intraprendente e le soluzioni di Benitez funzionano. La Juve impone la sua fisicità e la capacità di contenere l’avversario. Ma quando David Lopez sul rigore di Insigne (mano di Asamoah sul cross corto di Mertens) respinto da Buffon acciuffa il pareggio (49’) si può sognare. Il Napoli potrebbe vincere la partita con le ventate dei brevilinei, ma sbatte contro Buffon. E’ un gran tiro al volo quello di David Lopez annullato in corner da un prodezza del portiere juventino (70’). E nella mischia, sul corner, Buffon è ancora là, vicino al palo, a deviare la puntata ravvicinata di Hamsik. Doppia chance svanita che il Napoli paga caro. Sturaro, imbeccato da Morata, supera Albiol e riporta in vantaggio la Juve (77’). Un’azione solitaria dopo la continua pressione degli azzurri. E’ una mezza ingiustizia. Il Napoli non molla, vuole almeno il pareggio. L’impresa muore due volte. All’80’ quando, sul corner di Mertens, Buffon esce a vuoto e David Lopez di testa manda fuori. All’88’ quando Buffon, protagonista per la quarta volta, sventa la conclusione di Gabbiadini. Ci sarebbe un rigore per la Juve (Maggio su Morata) e uno per il Napoli (Ogbonna su Gabbiadini). Banti non vede. Ora la Juve con un palleggio insistito, tra gli olè dei suoi tifosi, tiene in pugno la gara e raccoglie più di quanto meritasse. Il Napoli non ha più la freschezza dei primi 70 minuti. Intervento da rigore di Britos su Morata e poi testata dell’azzurro all’attaccante bianconero. Penalty ed espulsione di Britos. Pepe sigla il 3-1 dal dischetto (92’).

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