Ultimissime calcio Napoli - Non câaveva mai pensato, i suoi obiettivi erano altri, poi è bastato reinventarsi, improvvisamente, per cambiare i propri orizzonti. Mertens era un esterno come tanti quando sâè riscoperto attaccante centrale, prima non era neppure un titolare fisso, scortava il talento di Insigne facendolo rifiatare e ogni tanto lasciando fosse lui a starsene in panchina, la loro era una rivalità sportiva, leale, che poi sâè trasformata in collaborazione. Ora che la storia è ad un passo, risulta piacevole voltarsi, ricordando cosâè accaduto, comâè stato possibile che Dries, il sorridente belga prelevato nel 2013 dal Psv, abbia scavalcato Maradona e ora sia ad un solo gol di distanza da Hamsik. Ne mancano due per diventare il marcatore più prolifico nella storia del Napoli, lui che ha sempre vissuto il calcio da unâaltra prospettiva, partendo da sinistra per accentrarsi, ma da quattro anni sâè riscoperto punta letale, un bomber tascabile capace di segnare 120 gol in sette anni azzurri.
CHIRURGO. Il gol a Cagliari è unâaltra perla che si aggiunge al vasto repertorio: Mertens segna da fermo, col destro, facendo girare il pallone quanto serve, spedendolo sul secondo palo, quindi in rete, senza che Cragno, immobile e sorpreso, possa minimamente intervenire. Serviva una gran giocata per sbloccare una gara equilibrata ed è arrivata dallâartista del gol, dallâex ala ora centravanti, da quel "fenomeno" - come Gattuso lo ha definito - che sa fare tutto, anche la boa, nonostante i centimetri, perché bravissimo ad offrire una sponda ai compagni per far salire la squadra nei momenti di difficoltà . I problemi fisici sono alle spalle, Mertens sâè ripreso, sta ritrovando anche continuità da titolare: era partito dal primo minuto con lâInter e, complice lâassenza di Milik, è stato confermato al centro dellâattacco anche col Cagliari.
UN SOLO GOL. Ora ne manca unâaltra, di magia, per abbracciare Hamsik, poi unâaltra ancora per scavalcarlo. Dopo il Brescia câè il Barcellona, segnare il gol decisivo in Champions renderebbe ancor più prestigioso il traguardo, ma nella sua testa câè altro, non solo la gloria personale: Mertens - e lo sta già facendo - vuole condurre il Napoli lontano dai guai, spera (come lâallenatore) in un filotto di partite senza porsi limiti, facendo i dovuti calcoli solo alla fine. Le prospettive del club sono alla base dei suoi dubbi sul rinnovo al pari dellâaspetto economico, ugualmente importante: Mertens, 33 anni a maggio, vuole capire cosa ne sarà del futuro, suo e della squadra, per questo ancora temporeggia. Avrebbe potuto già firmare per unâaltra società e invece è ancora tutto aperto. Ma prima câè lâaggancio alla storia.