Vola il Napoli di Maurizio Sarri. Non si ferma davanti a niente la squadra azzurra. L’unico pareggio è stato contro la corazzata Inter, per il resto ha sempre vinto. Dieci le vittorie sulle undici gare di campionato. Un rendimento incredibile che sta costringendo a chi insegue a dover tenere sempre lo stesso ritmo per non restare troppo indietro. È un rullo compressore il gruppo partenopeo. Che ha imparato a vincere in tutti i modi. Nel passato del Maurizio azzurro mancavano i successi sporcati da reti improvvise. Come quella di Allan contro il Sassuolo domenica pomeriggio. È stato lesto come Arsenio Lupin il brasiliano quando Sensi ha incredibilmente fermato il pallone al limite dell’area. Il sudamericano ha visto il varco, si è infilato e ha sbloccato la partita. E che dire della rete di Callejon direttamente su calcio d’angolo. Per Mertens poi è stato un gioco da ragazzi appoggiare la palla in porta su assist di Albiol. Qualcosa è cambiato quest’anno, anche a livello di fortuna. I pali di Sensi e Cassata ne sono stati la chiara prova. Ma Sarri può rammaricarsi per i legni di Ghoulam e Zielinski (per il polacco due in un solo tiro).
LA QUOTA TRICOLARE. Si corre senza soste la davanti. Naturalmente è il Napoli a tirare la volata. Per forza di cose il tetto punti per aggiudicarsi lo scudetto aumenterà di giornata in giornata. È stato lo stesso Sarri ad ammetterlo in conferenza stampa. «Per arrivare primi si dovranno superare i novanta punti», ha ammesso il tecnico. A meno che non ci sia una frenata improvvisa, fino al termine del girone di andata si continuerà a fare punti senza soste. Poi magari dopo Natale qualcosa cambierà. Anche perché le piccole si rinforzeranno e tenteranno con qualsiasi mezzo di fermare le big. Cosa che oggi non sta succedendo. C’è una netta differenza tra chi sta lassù e chi si ritrova dopo la decima posizione. Le cosiddette provinciali non hanno fatto ancora un miracolo. Ci hanno provato ma si sono dovute poi arrendere.
EVITARE I RISCHI. Anche nella sfida contro il Sassuolo, dominato per grandi tratti, si è andati un po’ in affanno. Per Sarri si è trattato di troppa sicurezza dei suoi nel voler a tutti i costri trovare sempre la giocata precisa. Grazie al Var si è evitato un rigore che avrebbe potuto riaprire la partita. Bisogna rendersi conto ad un certo punto che non vale la pena insistere troppo e assicurarsi che il risultato venga incassato senza patire. Di sicuro bisogna mettere in conto anche gli avversari. Il Sassuolo, per esempio, ha dato il massimo e quando sembrava che tutto dovesse andare per il verso giusto c’è stata un’accelerata. Che non ha portato a niente ma una big che comanda la classifica deve assolutamente stare sempre attenta. Anche perché dietro non mollano e c’è una caccia spietata alla lepre senza precedenti. Intanto domani c’è il match con il City in Champions dove si vedrà a che punto è il Napoli europeo.