Ultimissime calcio Napoli - Non doveva neanche giocarla questa Sampdoria-Napoli, e invece l'ha decisa. Stiamo parlando di Diego Demme, uno che i gol in carriera li conta sulle dita di una mano (tre, con quello di ieri a Genova). La prima volta che Demme aveva fatto gol in carriera, con la maglia del Lipsia in Bundes contro il Friburgo il 15 aprile 2017, ci aveva rimesso un dente: nella foga di spingerla in rete di testa, prese un pestone in piena faccia e quindi palla in rete, ma un dente perso.
Nemmeno doveva giocare in Samp-Napoli a causa di un attacco di febbre. L'edizione odierna de Il Mattino racconta le ultime 24 ore del centrocampista azzurro:
"Quella di ieri non doveva essere la sua partita. A causa di un attacco febbrile, infatti, non sarebbe nemmeno dovuto partire per Genova. Poi ha parlato a lungo con Gattuso - uno che in campo era un lottatore come lui - e alla fine hanno deciso di provarci. Ecco perché Diego è arrivato in Liguria nella serata di domenica. Da solo. Non volevano farlo viaggiare con la squadra per evitare contagi. Certo, la febbre non è mai stata altissima, solo qualche decimo, ma vista la psicosi «Coronavirus» ogni precauzione sembra essere la più opportuna. E allora? Arrivato in hotel ha parlato ancora con l'allenatore e si sono chiariti. Lui ha dato la disponibilità a giocare, anche a gara in corso, e Ringhio gli ha stretto la mano. Un patto di ferro tra i due, per dimostrarsi l'un l'altro la massima trasparenza. E allora quando Ringhio lo ha chiamato dalla panchina e gli ha detto di togliere la casacca per entrare, Diego ha capito che questa doveva essere la sua partita".