Ultime notizie SSC Napoli - Domenico Scognamiglio, allenatore Uefa B e match analyst Figc diplomatosi a Coverciano, parla a Tuttosport.
Cosâè la match analysis? Quanto incide?
«Lo studio, mediante video e dati, di ciò che avviene sul terreno di gioco negli allenamenti, durante e dopo la partita, analizzando con lo staff tecnico cosa è riuscito e cosa non è andato bene. Dipende dal rapporto di fiducia che câè con lâallenatore, perché alla fine è sempre lui che prende lâultima decisione. Chiaramente non vinciamo le partite, però è fuori discussione che nel calcio di alto livello la presenza del match analyst è imprescindibile, poi è la sensibilità del singolo tecnico a fare la differenza».Â
Insomma, la match analysis come una lente dâingrandimento?Â
«Esatto. Quasi tutti vedono la palla, noi guardiamo dove non è, perché tutto ciò che avviene un secondo dopo accade per quello che succede dove non câè il pallone, cogliendo quelle sfumature che sfuggono ad altri. Esempi? Lukaku a inizio stagione è stato criticato per i pochi gol segnati, non tenendo presente il lavoro che fa senza palla, quanto e come i suoi movimenti spostano la difesa avversaria, che è uno di motivi per cui Conte le vuole sempre al centro del proprio attacco. Oppure lâutilizzo del terzo uomo di De Zerbi nel passaggio allâindietro che sembra banale ma che libera spazi in avanti. E ancora, come il Napoli di Conte ha affrontato lâAtalanta nelle posizioni in campo o come la sua Inter giocava contro squadre aggressive, arretrando e lanciando in profondità il solito Lukaku e Lautaro, che non era âpalla lunga e pedalareâ come raccontavano in telecronaca»