Pubblicato il 24-06-2024 | 17:10 da Redazione
Il caso Di Lorenzo in sei punti nell'editoriale di Corbo: "Doveva intervenire Gravina e far rispettare il codice interno, cosa c'è sotto?"
Napoli - Interviene Antonio Corbo con il suo editoriale per Repubblica e fa un riassunto del caso Di Lorenzo:
- I giocatori scelti dalla Nazionale passano sotto la responsabilità della Federcalcio. Ne devono seguire le regole. Strano che il presidente Gravina non abbia redatto o fatto rispettare un codice interno. Al primo punto, divieto ai convocati di proseguire relazioni di mercato con altri club. Ogni giorno Di Lorenzo impegnato in Germania è in prima pagina non per la Nazionale, ma per le divergenze con il Napoli per la sua ansia di andar via. Qualcuno spieghi come un giocatore, frastornato da scelte esistenziali come un cambio di club, di città, di vita possa resistere in campo a finte e controfinte del funambolodi Bilbao.
- Un allenatore maturo di 65 anni, se non l’ha fatto il presidente, doveva isolare la squadra vietando dilemmi di mercato e retropensieri. Lui, capitano. Lo stesso Spalletti ha controllato se il giocatore in bilico tra Napoli e Juve fosse sereno comedev’essere un titolare della Nazionale in una gara delicata
- Censurabile anche il comportamento della Juve, se con Giuntoli ha offerto un imbarco a Di Lorenzo per agevolarne la fuga. Avrebbe dovuto informare il Napoli. Aprire la trattativa. Dimostrare che la sua società avesse sufficiente liquidità. Non meno di 25 milioni. Silenzio, invece.
- Se c’è stato un equivoco, parli il sempre troppo loquace Gioffredi, agente del giocatore. Se è ancora lui che alimenta queste voci così insistenti dovrebbe sapere che il Napoli mai darebbe un suo elemento a un club concorrente.
- Il Napoli si è preoccupato intanto di capire perché un giocatore, il capitano addirittura, con contratto fino al 2028 voglia fuggire? Che c’è sotto: le contestazioni dei tifosi oppure in società, in famiglia, in condominio, in palestra, dov’è la sua invivibile Napoli? La sindrome delle fughe è un danno, la rende poco attrattivo. E non sembra giusto.
- Nella trappola è finito suo malgrado anche Antonio Conte. Si sgola per bloccare il trasferimento alla Juve. Un affare che sembra solo scritto nel vento. E tutti continuano a soffiare.