Geolier ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24:
âSarebbe più giusto dire che vivo di Napoli. Guardo le altre partite, ci mancherebbe, le sfide più importanti, soprattutto a livello internazionale. Però non posso rinunciare al Napoli, impegni permettendo.
Il mio primo eroe? Paolo Cannavaro, volevo essere come lui. Poi siamo entrati in sintonia, ma ormai era andato già via e siamo diventati amici. Ci scriviamo spesso.
Con Di Lorenzo câè un contatto frequente, è di unâumiltà imbarazzante. E dentro, ha la serenità del leader. Mi sono appoggiato a lui nelle notti terribili di maggio. Quelle di avvicinamento alla gara decisiva con il Cagliari, la sfida-scudetto. Io avevo lâansia che mi divorava e allora gli mandavo dei Whatsapp: capita, aiutami⦠E lui: stai tranquillo. Una freddezza che non mi apparteneva. Avevo paura che potesse sfuggirci, anche se poi razionalmente mi dicevo: ma come si fa a perderlo ora, in casa, dinnanzi a cinquantamila spettatori? Ma il calcio è imprevedibileâ