Notizie Calcio - Il ct azzurro Luciano Spalletti ha deciso di instaurare un rapporto sodo e duraturo con tutti i tecnici del club di Serie A in modo da facilitare la comunicazionee i rapporti di collaborazione in chiave Nazionale. Lo riporta la Gazzetta dello Sport:
"Più che un tour de force, un tour che può dargli forza. Luciano Spalletti l’aveva annunciato a San Siro, nel post Italia-Ucraina: dopo un paio di settimane passate dentro il frullatore consegnato di diritto ad un c.t. appena insediato, avrebbe avuto più tempo per orientare le sue scelte future. E dunque avrebbe usato il mese successivo per arrivare alle gare con Malta e in Inghilterra con una panoramica più completa sul materiale a disposizione: più conoscenze, più dati. Più eventuali suggerimenti, anche. Quelli che possono nascere dal confronto che avrebbe voluto avere quando stava ancora dall’altra parte: da c.t. ad allenatore di club, e viceversa.
A quattr’occhi: così in futuro sarà più facile anche solo telefonarsi, se necessario. Un rapporto diretto, senza filtri, anche per parlare di condizioni fisiche e psicologiche dei giocatori. Un dare e avere, perché il bene del calcio italiano è un bene di tutti. La Nazionale non deve creare problemi ai club, i club possono aiutare la Nazionale. Per questo, con le sue decisioni,è stato subito chiaro: nessuna forzatura, i giocatori a rischio non si rischiano. I via libera al ritorno a casa per Chiesa e Pellegrini, e poi per Politano e Mancini, come atti non dovuti, ma ragionevoli.
Dopo Pioli Gasperini, Juric e Allegri il tour del ct azzurro non è ancora finito:
"Ma il tour non è finito e Spalletti lo alternerà allo studio del campionato: giornata per giornata, lui e i membri del suo staff riescono a vedere live tutte le gare che interessano. Magari nel tempo il c.t. completerà il giro di tutti i tecnici di A, ma considerando gli azzurri da monitorare nell’immediato, le prossime tappe saranno “obbligate”: Pinetina, Viola Park, Trigoria e Formello. E anche a Inzaghi, Italiano, Mourinho e Sarri ribadirà quanto già spiegato preannunciato: i convocati generalmente saranno circa 26, forse per le prossime partite ancora 28, non di più. Poi ci sarà un nucleo di 8-10 giocatori “convocati non in ritiro”: disponibili in caso di necessità, ma senza essere tolti agli allenatori per dieci giorni, con il rischio di finire sempre in tribuna. E anche questo si può leggere come un passo verso i club".