Chiesa gremita e tanta commozione ieri pomeriggio nella parrocchia Santa Famiglia di Copertino per l’ultimo saluto a Graziano Fiorita, il fisioterapista del Lecce scomparso improvvisamente a 47 anni. Un’intera comunità si è stretta attorno alla famiglia per rendere omaggio a quello che tutti definivano il «gigante buono»: una figura discreta, appassionata e amatissima da giocatori e staff.
Fiorita è stato stroncato da un infarto fulminante nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, mentre si trovava in ritiro con la squadra a Coccaglio, in provincia di Brescia, alla vigilia della sfida contro l’Atalanta. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto nella stanza d’albergo. Una tragedia improvvisa che ha sconvolto l’ambiente giallorosso e l’intero mondo calcistico italiano.
Professionista serio e dedito, Graziano Fiorita era da anni una presenza fissa nello staff sanitario del Lecce. La sua empatia, il rapporto umano con atleti e colleghi, la sua discrezione lo avevano reso una figura insostituibile, dentro e fuori dal campo. Anche la Figc ha voluto esprimere il proprio cordoglio, intervenendo su quanto accaduto con parole di grande rispetto. «Quando avviene un caso drammatico - ha dichiarato il presidente Gabriele Gravina - dobbiamo avere la capacità di fissare un protocollo. Non possiamo di volta in volta decidere come comportarci. Serve una linea chiara per questi momenti». E ha aggiunto: «Il messaggio del Lecce deve essere compreso. Massima vicinanza al dolore che ha colpito la famiglia, la società, una comunità intera. Il calcio è una comunità unica e allargata: questi episodi sconvolgono».