Serie A - Carmine Esposito, ex attaccante dell’Empoli ai tempi di Luciano Spalletti, ha rilasciato un’intervista a Il Mattino.
Oggi che effetto le fa vedere l'amico Luciano sulla panchina del suo Napoli?
«Felicità. Ci sentiamo spesso e gli ripeto che è l'allenatore ideale per Napoli. Dentro sei toscano, ma sei anche napoletano, gli ripeto. Perché è un po' come noi: il classico toscanaccio simpatico e allegro. E poi ha un pregio tipico dei napoletani: ti da il cuore. Si innamorerà di Napoli»
Che rapporto avevate?
«Eravamo come due fratelli, racconto un aneddoto. Mi presero all'Empoli per sostituire Melis e gli chiesero la differenza tra lui e me. Melis è il classico attaccante del nord perché va sul fondo e mette duemila palloni in mezzo, mentre Esposito è classico attaccante del sud: gli dai un pallone e fa gol. Da quel momento siamo diventati inseparabili»
I ricordi della promozione?
«Quando sono arrivato eravamo ultimi, alla fine vincemmo il campionato»
Il segreto?
«Eravamo un gruppo, tutto merito di Luciano. Prima della gara decisiva dei playoff ci ha portati alle giostre a Empoli. Ammetto che a me davano molto fastidio allo stomaco, ma pur di stare con gli altri non mi sono tirato indietro. Ovviamente quella notte non ho chiuso occhio, sono stato malissimo. Ma poi il giorno dopo ho fatto il gol promozione»